“Meloni assassina” e inni alla strage del 7 ottobre: gli estremisti a Roma seminano il caos. 19 persone in questura
Inni alla strage del 7 ottobre, cori anti Isralele e contro Giorgia Meloni. La piazza romana si presenta già con il suo carico di violenta non appena iniziata la marcia. Circa 1500 persone si sono radunate a piazzale Ostiense nonostante il divieto di manifestare. I Pro- Pal intonano cori per la Palestina e contro il governo. “Palestina libera” e “Israele Stato criminale” sono gli slogan che riecheggiano nella piazza presidiata dalle forze dell’ordine. Ai lati i blindati della polizia, i carabinieri e i militari della guardia di finanza. Il piano sicurezza è scattato questa mattina con controlli intensificati, soprattutto, alle stazioni e ai caselli autostradali.
Propal ed estrema sinistra: “Meloni assassina”
“Meloni assassina” e “Netanyahu assassino”: questa la “direzione” che stanno prendendo i manifestanti tanto difesi in questi giorni dalla sinistra e dagli intellettuali che discettavano sull’opportunità di vietare il dissenso. Inneggiare alla strage del 7 ottobre definendola “l’inizio delle rivoluzione” non è dissenso civile. Quella data è il giorno dell’eccidio firmato Hamas, celebrato dagli estremisti in piazza come il giorno in cui sarebbe iniziata la rivoluzione. Sono 1600 le persone controllate da questa mattina di sabato nell’ambito dei servizi disposti per la manifestazione pro Palestina vietata a Roma. In totale 19 persone sono state portate in Questura per valutare la loro posizione ai fini dell’eventuale foglio di Via.
Del resto l’obiettivo era già dichiarato: mettere a ferro e fuoco la Capitale, “come a Genova nel 2001“; e puntare dritti alla ambasciata di Israele. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha detto di avere fiducia piena nella capacità delle forze dell’ordine di arginare i probabili slanci violenti dei partecipanti e scongiurare così uno scenario da guerriglia urbana. A due giorni dal primo anniversario della strage di Hamas in Israele, in cui sono state uccise 1200 persone e ne sono state rapite 250, i soliti noti, gli attivisti anti-Israele, immancabili anarchici e antagonisti sfilano. Coadiuvati da una serie di chat con una sorta di prontuario anti-sbirri.
“Segnate il numero sulla pelle e in caso di arresto o fermo ricordate che avete diritto al legale e a RIMANERE IN SILENZIO”, è il consiglio di chi va a maniferstare non certo per la pace. Stesso discorso per la richiesta di non fiatare. La reazione dei partecipanti non lascia grandi margini di interpretazione: “Credo sia giusto essere pronti anche per le eventualità peggiori”.
“Il 7 ottobre e’ iniziata la rivoluzione”. E’ uno dei cori intonati in piazzale Ostiense. “L’Italia fermi la vendita e l’invio di armi a Israele – sottolinea un altro attivista al megafono -. Finisca immediatamente il genocidio a Gaza”. “Siamo tutti antisionisti”, hanno gridato i manifestanti di ‘Osa’, di ‘Potere al Popolo’ e di ‘Usb’. Mentre gli universitari ripetono: “Noi vogliamo Gaza libera”. Tra le tante bandiere della Pelestina e della Pace anche quelle rosse di Potere al Popolo e degli universitari di Rete della Conoscenza.