Meloni ridicolizza il figlio di De Luca: “Danno erariale in Albania? Parlaci di tuo padre in Campania”
Il Pd alla Camera ha sostanzialmente scelto la via del suicidio politico sul tema dei migranti. Nel corso delle repliche, dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, Giorgia Meloni ha avuto gioco facile a schiacciare la palla che le era stata alzata dai dem, per i quali Piero De Luca, figlio di Vincenzo, si era avventurato a parlare di un ipotetico danno erariale che si potrebbe configurare per i soldi spesi per i trasferimenti in Albania. “Voglio dire al collega Piero De Luca, che addirittura configurava il danno erariale, che secondo me si configura come danno erariale il fatto che un presidente di Regione spenda migliaia di euro dei soldi dei cittadini per comprare una pagina del quotidiano per dirsi solo quanto è bravo… Quello secondo me è danno erariale, non il protocollo con l’Albania”.
Meloni a Piero De Luca: “In Albania nessun danno erariale, ma se vuole possiamo parlare di quel governatore che…”
L’affondo di Meloni è andato a segno e ha suscitato un fragoroso nervosismo tra le file dem, che è stato come un altro palleggio a vantaggio del premier: “Se vuole – ha aggiunto – possiamo citare i manifesti sempre pagati con i soldi dei cittadini, in questo caso temo con quelli dei fondi di Coesione, per dire che il governo affama il Sud…”. A quel punto dalle file dem hanno capito che era meglio mollare il colpo. Anche perché altri erano in arrivo. ”Devo ricordare che ormai le nostre politiche migratorie sono diventate le politiche migratorie dell’Ue, con la quasi totalità degli Stati membri che sono d’accordo. Quindi francamente temo che siete voi ormai ad essere isolati” sul fronte internazionale ”perché il resto del mondo è con noi”, ha detto ancora Meloni, stavolta rispondendo stavolta alla capogruppo Chiara Braga, che le contestava violazioni del diritto internazionale. “Noi stiamo rispettando il diritto internazionale”, ha rivendicato ancora Meloni, sottolineando che “ho cercato di convincere i miei colleghi europei che l’unico modo per non scaricare il problema sugli altri e risolverlo è lavorare a monte sulle cause dell’immigrazione illegale, e penso che mi stia riuscendo”.
“Le nostre politiche migratorie sono diventate le politiche migratorie dell’Ue”
“Non penso che l’interesse dell’Italia sia quello di concentrarsi sulla redistribuzione, non è mai stata la priorità di questo governo. La penso in maniera opposta, facciamo valutazioni diverse. Ovviamente, noi non redistribuiremo mai un numero significativo di migranti illegali rispetto a quelli che arrivano, se a monte non difenderemo i confini esterni”, ha poi chiarito il premier in risposta a una obiezione di Benedetto Della Vedova di +Europa. ”Ai colleghi europei ho detto che l’unico modo per risolvere il problema per tutti e non pretendere di scaricarlo uno sull’altro è lavorare a monte sulle cause delle migrazioni illegali. Io creo che questa sia la funzione, sta funzionando per l’Italia e credo che funzioni per l’Europa. I numeri ci danno ragione”., ha detto Meloni, nel giorno in cui Frontex ha confermato, anche sulla durata dei nove mesi dall’inizio dell’anno, la riduzione del 64% degli arrivi di migranti lungo la rotta del Mediterraneo centrale e dei Balcani occidentali.
I conti dell’operazione Albania
Ma ci sono anche altri numeri che parlano, quelli dei costi dell’operazione Albania tanto criticati dal Pd. “Anche sul tema dei conti – ha chiarito Meloni – i fondi assegnati per l’attuazione del protocollo Italia-Albania sono 670 milioni di euro per 5 anni, vuol dire 134 milioni di euro l’anno. Ora, 134 milioni di euro l’anno nel sistema di accoglienza italiano sono circa il 7,5% di quello che noi spendiamo ogni anno per accogliere gli immigrati che sbarcano da noi”, per una spesa totale di “quasi 1 miliardo 800 milioni di euro”. “Vi segnalo sommessamente che quei migranti, che si trovino a Lampedusa o che si trovino in Albania, hanno in ogni caso un costo per il sistema dell’accoglienza italiana e perché, come ho detto molte volte, il principale elemento che riconosco al Protocollo con l’Albania è la possibilità di produrre una dissuasione rispetto ai migranti che vogliono arrivare in Italia, e quindi sono ragionevolmente convinta che questo importante strumento di deterrenza possa rappresentare anche un contenimento dei costi relativi all’accoglienza. Quindi sarei prudente, e farei la valutazione sul costo a valle e non a monte”, ha concluso Meloni.