Meloni ritira la querela contro Canfora: l’aveva definita “neonazista”. Saviano si intrufola nella querelle

4 Ott 2024 17:35 - di Angelica Orlandi
Meloni Canfora querela

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha ritirato la denuncia-querela per diffamazione nei confronti dello storico e filologo Luciano Canfora. Ha così zittito le polemiche che le sono piovute contro per avere “osato” querelare lo studioso che pure aveva usato termini molto offensivi e irricevibili. Lo scorso 16 aprile il giudice monocratico della prima sezione del tribunale di Bari Antonietta Guerra, su richiesta della Procura della Repubblica, al termine dell’udienza predibattimentale aveva rinviato a giudizio il professore davanti al giudice del dibattimento per l’udienza del prossimo 7 ottobre. Aveva definito la premier “nazista nell’animo”. Ritirando la querela coloro che già si preparavano a una seconda dose di polemiche il prossimo 7 ottobre rimangono con l’insulto strozzato in gola.

Meloni ritira la querela contro Canfora: i fatti

I fatti risalgono ad aprile del 2022 quando la leader di Fratelli d’Italia non era ancora presidente del Consiglio. Era solo parlamentare e leader di Fratelli d’Italia quando al convegno durante un convegno  Canfora pronunciò le frasi irricevibili: “neonazista nell’anima”, disse mentre parlava della guerra in Ucraina e dei neonazisti di quel Paese. Di seguito pronunciò le frasi horror:  “una poveretta”, “è trattata come una mentecatta pericolosissima”. Canfora parlò in un contesto pubblico al liceo scientifico Fermi da Bari. L’accusa era aggravata dal fatto di aver pronunciato le frasi contro un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. La difesa aveva chiesto il ‘non luogo a procedere’ perché il fatto non sussiste; o perché non costituisce reato o perché non punibile per esercizio del diritto di critica, in particolare del diritto di critica politica”. La premier aveva chiesto all’intellettuale un risarcimento danni di 20 mila euro.

Per dare esecuzione al ritiro della querela, occorre l’accettazione del querelato. La decisione di Canfora è attesa per il fine settimana. A quanto si apprende non è stata necessaria un’interlocuzione con la difesa di Canfora, rappresentata dall’avvocato Michele Laforgia. La premier – secondo quanto riporta  Repubblica- ha trasmesso al tribunale di Bari la remissione della querela. Ricordiamo che dalla  querelle giudiziaria era nato un caso politico: da una parte la maggioranza di governo – schierata a difesa del premier italiano – mentre dall’altra i “buoni democratici”, la sinistra, intenta a difendere il “diritto” all’insulto del professore.

Anche perché il giorno dopo l’annuncio della querela ai suoi danni, Luciano Canfora rincarò la dose. Sostenendo che la premier discenda da un partito, il Msi, che si ispirava al Terzo Reich.  “La questione, al di là del dibattito sulla questione ucraina, è oggettiva. Meloni discende dal Movimento sociale, un partito che si riferiva alla storia della Repubblica sociale, cioè a uno stato satellite del Terzo Reich“. Il delirio dalle colonne della Stampa.

Saviano si intrufola nella polemica non rinunciando al suo narcisismo

Fa stramazzare dal ridere come il narcisismo di Roberto Saviano abbia raccolto l’assist. Il ritiro della querela -che riguarda soltanto Meloni e Canfora-  serve allo scrittore di Gomorra e autore del non memorabile “Insider su Rai 3 – per autoincensarsi e sputare veleno contro la premier. “Luciano Canfora definì Giorgia Meloni ‘neonazista nell’animo’. La Presidente del Consiglio querelò Canfora per queste parole. Ma, a pochi giorni dall’inizio del processo, Meloni cerca di ridurre il peso delle sue intimidazioni ritirando la querela contro Canfora. Io sono fiero di essere stato portato a processo da questo governo banditesco e di aver, con il corpo, testimoniato il mio pensiero critico verso la ferocia delle sue politiche xenofobe”. Narcisismo e delirio allo stato puro, tra l’altro non richiesti.

La risposta- non risposta di Canfora

Intanto, informa il Corriere della Sera, arriva la risposta di Canfora – molto altezzosa-  alla notizia: “Sono all’estero, nella bellissima San Marino, in questo periodo è una favola”. Contattato dal quotidiano di via Soferino, il filologo barese 82enne per il momento ha preferito non commentare: “Forse lo farò nei prossimi giorni”.

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