Migranti, il modello Albania diventa operativo: “I centri sono pronti ad accogliere i primi arrivi”

11 Ott 2024 18:57 - di Agnese Russo
centri migranti albania

“I due centri di accoglienza dei migranti, costruiti dall’Italia in Albania, sono operativi e siamo pronti ad accogliere i primi” arrivi. L’annuncio è stato dato dall’ambasciatore d’Italia a Tirana, Fabrizio Bucci, nel corso di un sopralluogo con la stampa nel centro di Shengyin, sulla costa adriatica, dove avverrà lo screening dei migranti. L’altro centro è stato allestito a Gjader e ospiterà i migranti durante l’elaborazione delle richieste d’asilo. Parlando al termine del summit Med9 a Cipro, il premier Giorgia Meloni ha spiegato che “partirà probabilmente tra qualche giorno in termini operativi il protocollo che ormai tutti conoscono tra Italia e Albania che vuole essere esattamente questo: una soluzione innovativa in tema di governo dei flussi migratori, di lotta ai trafficanti di esseri umani”.

Foti: “Finalmente entra a regime in nuovo modello per affrontare i flussi migratori”

“Finalmente entra a regime un nuovo modello per affrontare i flussi migratori, voluto dal presidente Meloni in collaborazione col leader albanese Rama”, ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti, manifestando insieme il rammarico per alcune incursioni a gamba tesa della magistratura sul tema dei “Paesi extracomunitari sicuri”. “Spiace constatare come a fronte di una lungimirante soluzione politica, che mira a gestire una problematica di portata internazionale, arrivino altrettanto puntuali certi interventi giudiziari che sembrano voler ridiscutere il concetto di “Paese extracomunitario sicuro”, alla base della normativa sui richiedenti asilo. In questo modo si rischia di rimettere in libertà i clandestini che sbarcano sulle nostre coste, vanificando quanto realizzato, nonché apprezzato da altre nazioni europee, come i centri resi operativi in queste ore”, ha sottolineato Foti. Il riferimento è con ogni probabilità ai cinque decreti emessi dalla sezione migranti del Tribunale di Palermo in merito al rimpatrio di altrettanti cittadini tunisini, che di fatto gettano le basi per ostacolare la strada dei rimpatri, accogliendo una indicazione della Corte di Giustizia Ue.

Gardini: “Un approccio che consentirà una gestione più sicura e ordinata, nel rispetto dei diritti umani”

“L’avvio dei centri di accoglienza in Albania rappresenta un passo concreto nella gestione dei flussi migratori, grazie alla cooperazione tra Italia e Albania. Questo approccio consentirà una gestione più sicura e ordinata, assicurando al tempo stesso il rispetto dei diritti umani e un rapido esame delle richieste di asilo”, ha commentato il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Elisabetta Gardini, anche lei facendo riferimento al fatto che “purtroppo, alcuni interventi di certa magistratura rischiano di minare questo modello innovativo, mettendo in discussione il concetto di ‘Paese sicuro’ e vanificando gli sforzi di trattenimento e rimpatrio dei migranti irregolari. L’Italia sta diventando un riferimento in Europa sulle politiche migratorie, come dimostrano i riconoscimenti ricevuti da leader internazionali come il premier britannico laburista Starmer o il Presidente della Repubblica Federale Tedesca Steinmeier. Speriamo – ha concluso Gardini – che questo percorso non venga ostacolato da interventi giudiziari che potrebbero compromettere i progressi raggiunti”.

Ronzulli: “Un colpo per gli scafisti: non potranno più assicurare a chi parte l’arrivo in Italia”

Soddisfazione per la consegna dei centri in Albania è stata espressa anche dalla senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli. “Con l’apertura dei due centri per migranti in Albania si concretizza un tassello importante del nostro impegno sulla politica migratoria. Questi centri consentiranno non solo di alleggerire il peso sulle nostre strutture di accoglienza, troppo spesso congestionate ai limiti del collasso, ma avranno al contempo l’effetto di combattere l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani, disincentivando le partenze. Gli scafisti, infatti, non potranno più assicurare a chi parte l’arrivo in Italia”. “Dopo anni in cui l’Europa non ha saputo offrire nessuna risposta convincente sulla gestione condivisa dell’immigrazione – ha aggiunto – dal governo arriva un’iniziativa concreta ed efficace per evitare che i mari continuino ad essere invasi da barchini e barconi della morte, costruiti solo per far arricchire i trafficanti di uomini”.

Al via l’operazione Albania: pronti e operativi i due centri per migranti

In base all’accordo quinquennale firmato lo scorso novembre da Giorgia Meloni e Edi Rama, fino a 3mila migranti soccorsi dalla guardia costiera italiana in acque internazionali ogni mese saranno ospitati in Albania. Saranno inizialmente sottoposti a screening a bordo delle navi prima di essere inviati in Albania per ulteriori controlli. I due centri saranno gestiti dall’Italia e saranno sotto la giurisdizione italiana, mentre le forze dell’ordine albanesi forniranno la sicurezza esterna. L’area di Shengjin, 66 chilometri a nord-ovest della capitale, Tirana, sarà utilizzata per lo screening dei nuovi arrivati. Il centro di Gjader ospiterà i migranti durante l’elaborazione delle loro richieste di asilo. Ai centri saranno destinati solo uomini adulti, mentre le persone vulnerabili come donne, bambini, anziani e coloro che sono malati o vittime di tortura saranno ospitate in Italia. Le famiglie non saranno separate. Mentre si trovano in Albania, i migranti manterranno il loro diritto, ai sensi del diritto internazionale e dell’Unione Europea, di presentare domanda di asilo in Italia e di far sì che le loro richieste vengano elaborate lì.

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