Migranti, il modello Italia-Albania “spacca” la Spagna: Sanchez col Pd, le Canarie con Meloni

17 Ott 2024 8:40 - di Leo Malaspina

“Molti Paesi guardano al protocollo Italia-Albania e alle politiche che Italia ha portato avanti in questi anni sull’immigrazione, e lo dimostra la partecipazione che ci sarà alla riunione di domani organizzata da Italia, Danimarca e Paesi Bassi”, aveva detto ieri la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a margine dei lavori del vertice Ue-Paesi del Golfo che si sta svolgendo a Bruxelles. “C’è molto interesse per i risultati del lavoro dell’Italia ottenuti anche grazie alla collaborazione della Commissione europea, e la presidente Ursula von der Leyen va ringraziata per quanto ci ha aiutato in questi anni”, ha detto ancora. Molti, secondo Meloni, sono i Paesi che “vogliono allargare il perimetro di questo lavoro perché la materia non è di competenza solo italiana ma europea”. E oggi, sui giornali, arriva la conferma.

Migranti, Italia-Albania: un modello che piace all’Olanda

“Sulle politiche migratorie stiamo assistendo a un cambio di paradigma: ovunque in Europa i governi assumono una linea dura perché lo chiedono le loro popolazioni», dice al Corriere il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp, in visita a Roma dove ha incontrato il capo della nostra diplomazia Antonio Tajani. «Lo vediamo — aggiunge — nella lettera che Ursula von der Leyen ha inviato ai leader alla vigilia del Consiglio europeo, nel cambio di linea della Germania o in altri Paesi, che al governo ci sia la destra o la sinistra: occorrono soluzioni originali e fuori dagli schemi”. I cosiddetti “return hubs”, cioè i centri di raccolta fuori dell’Ue, asono un’opzione e trovo molto interessante quello che l’Italia sta facendo in Albania, soprattutto perché avviene nel rispetto delle leggi italiane e nel contesto dello Stato di diritto e della convenzione europea sui diritti umani, che è alla base dell’Ue. In fondo, già nel 2018 il Consiglio europeo parlò di ‘piattaforme di sbarco’ e penso che l’Italia attualmente stia implementando quell’orientamento. Bisognerà vedere come funziona e quali lezioni possiamo trarne”.

Le Canarie interessate, la Spagna si indigna

Anche il governo spagnolo “indipendente” delle Canarie, guidato dalla coalizione Coalicion Canaria con il Partito Popolare e alle prese con le ondate migratorie, è disposto a trasferire l’accoglienza di migranti minori a paesi fuori dalla Ue, secondo quanto affermato dal vice presidente Manuel Dominguez (Pp) i, dichiarazioni ai cronisti. Dominguez ha segnalato che “c’è un articolo della legge per gli Stranieri che fa riferimento al fatto che le autonomie regionali possono realizzare installazioni in paesi terzi” o di transito, per accogliere migranti irregolari.  “Pertanto ai paesi è consentito agire come Stati”, ha aggiunto Dominguez nel rispondere a una domanda sulla possibilità di adottare il ‘modello italiano’ nella esternalizzazione dell’accoglienza di migranti e richiedenti asilo a paesi terzi.  “Credo che bisogna ascoltare di più l’Unione Europea. Da parte dell’Europa c’è disposizione ad aiutare in materia di sicurezza e di prevenzione e in materia di asilo politico e, come no, nel trasferimento di minori non accompagnati”, ha rilevato.

Diversa, invece, la posizione della Spagna socialista di Pedro Sanchez, che fa la sponda al Pd italiano di Elly Schlein (nella foto con il premier spagnolo). “Esprimiamo un rifiuto totale del piano Meloni che sostanzialmente è una violazione fragrante della legalità internazionale e dei diritti umani”, ha detto ieri la vicepremier spagnola con delega al Lavoro e fondatrice della confluenza di sinistra, Sumar, Yolanda Diaz, parlando con i giornalisti. Diaz ha respinto in toto la proposta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di esplorare “possibili vie” per la creazione di centri per la deportazione di migranti irregolari fuori dal territorio europeo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *