Migranti, Meloni: “Ho assunto la responsabilità con gli italiani: andrò avanti. Il protocollo Albania funzionerà”

23 Ott 2024 20:39 - di Natalia Delfino
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“Avevo messo in conto gli ostacoli, ma il protocollo Italia-Albania funzionerà. Io non intendo consentire che una soluzione individuata nel pieno rispetto del diritto sia smontata perché c’è una parte della politica che non è d’accordo. Mi sono assunta con il popolo italiano la responsabilità di combattere l’immigrazione illegale e andrò avanti”. Così Giorgia Meloni ha ribadito che il governo non arretrerà sul fronte della difesa dei confini e della lotta ai trafficanti di migranti. Che non lo farà di fronte alle reazioni scomposte della sinistra e nemmeno di fronte alle sentenze “irragionevoli” che possono arrivare dai tribunali. “Io devo essere in condizione di fare il mio lavoro. Arrivano le sentenze? Convochiamo un Cdm. Ne arrivano altre? Ne convochiamo un altro”, ha chiarito il premier, nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha emanato il decreto legge con la lista dei cosiddetti Paesi di origine sicuri, autorizzando la presentazione in Parlamento per la conversione.

Meloni: “Sui migranti sentenza irragionevole, i richiami al protocollo con l’Albania sono strumentali”

Dunque, il governo incassa il risultato con la sua risposta alla “sentenza irragionevole” sui rimpatri dei migranti, come l’ha definita Meloni, intervistata dal direttore del Tempo, Tommaso Cerno, nel corso dell’evento per gli 80 anni della testata. “La considero irragionevole perché non riguarda il tema dell’Albania, ma tutti gli immigrati illegali che arrivano da alcune nazioni, anche se arrivano direttamente in Italia. I giudici si rifanno ad una sentenza della Corte europea, ma le non convalide dei trattenimenti degli irregolari sono cominciate molto prima. La questione dell’Albania è strumentale, io penso che la sentenza sia dettata da un approccio di visione molto diverso da quello che ha il governo”, ha spiegato ancora il premier, avvertendo che il vero motivo per cui il protocollo con Tirana viene richiamato più volte nella sentenza è che “può cambiare la gestione dei flussi migratori e questo lo capiscono tutti, anche in Europa”. “Io sono determinata ad andare avanti, sono convinta della bontà di questo progetto”, ha ribadito Meloni, ricordando che la lotta all’immigrazione clandestina è imprescindibile per uno Stato di diritto.

La mail di Patarnello? “Nessun complotto. L’ho pubblicata perché dice due cose vere…”

Il premier, inoltre, ha voluto chiarire di non vedere dietro quello che accade sul fronte giudiziario, con particolare riferimento alla mail del magistrato Marco Patarnello, un complotto. “Leggo questi articoli su una Giorgia Meloni complottista… Non c’è – ha detto- un disegno di sovvertire la volontà popolare, c’è un certo menefreghismo verso la volontà popolare. Il ragionamento è: se il popolo vota come crediamo che debba votare, bene; altrimenti andranno corrette le risposte del popolo”. La mail in questione, ha aggiunto il premier, “l’ho pubblicata perché dice due cose vere: la prima è che non agisco per interesse personale, ma per visione politica; la seconda è che questo è un problema. In questa Nazione una politica forte che non ha scheletri nell’armadio e non è condizionabile è un problema per molti, per tutti quelli che sulla debolezza della politica hanno costruito degli imperi, ma questo è esattamente il ruolo della politica che voglio esercitare: rispondere ai cittadini nel rispetto delle regole e secondo la visione per cui mi hanno votato, senza farmi condizionare da altro”. Dunque, “non mi spavento” e, anzi, “è una buona notizia sapere che al governo c’è una persona senza scheletri nell’armadio e che insegue l’interesse dei cittadini secondo la sua visione”.

“Quando la sinistra chiede una procedura di infrazione all’Ue, chiede che i cittadini siano puniti perché non hanno votato come voleva”

E, a proposito di interesse dei cittadini, prima di passare a parlare dei risultati dei due anni di governo, Meloni si è voluta soffermare sul tentativo della sinistra di far aprire una procedura di infrazione europea contro l’Italia sul protocollo Italia-Albania: “Mi corre l’obbligo di ricordare che è stato approvato dal Parlamento e mi corre l’obbligo di sottolineare che non è normale che rappresentanti dell’Italia vadano in Europa a chiedere che l’Italia venga punita, perché la procedura di infrazione può costare molti soldi ai Paesi che ne sono colpiti. Non ai governi, ai Paesi. Quindi, chiedere la procedura di infrazione significa chiedere di punire gli italiani per non aver votato come volevano loro e questo va al di là di qualsiasi dialettica interna”. “Il vero danno erariale…”, ha ironizzato Cerno.  “Danno erariale da quelli del superbonus e i banchi a rotelle anche no?”, ha replicato Meloni.

 

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