Migranti, sgominata banda di trafficanti a Milano: “Come un’agenzia di viaggi”. Tariffe fino a 11mila euro
Dieci egiziani sono stati fermati dalla polizia di Milano con l’accusa di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: facevano parte di un network criminale transnazionale di trafficanti che agiva “come vere e proprie agenzie di viaggio” per portare illegalmente migranti egiziani in Italia dalla Libia a un costo variabile tra i 4mila e i 6mila euro. La stessa rete di trafficanti era attiva anche sulla rotta greca, per le quale le traversate costavano tra i 3mila e i 5mila euro. Contestualmente all’operazione coordinata dalla Dda di Milano, anche la Dda di Palermo ha emesso un decreto di firmo, eseguito dalla polizia di Palermo e Agrigento sempre in provincia di Milano, nei confronti di un cittadino egiziano, a sua volta accusato di aver organizzato diversi viaggi per “un numero indefinito di suoi connazionali, partiti dall’Egitto e giunti a Lampedusa a far data dal 2022”. In questo caso le tariffe ammontavano a circa 11mila euro.
Il network criminale dei trafficanti di migranti egiziani
La rete ramificata in Italia si giovava di fiancheggiatori in in Egitto, Libia e altri Paesi europei. Le indagini, svolte con il supporto di analisti Europol nell’ambito dell’Operational Task Force Mediterraneo a guida italiana, sono partite nel luglio 2023 e hanno fatto emergere un preciso e consolidato schema operativo: i migranti, dopo aver concordato dall’Egitto, la partenza, versavano il pagamento ai facilitatori presenti a Milano; poi venivano spostati in Libia attraverso il confine egiziano; in territorio libico, i migranti venivano raccolti dai facilitatori locali e sistemati nelle cosiddette “safe house” dislocate in varie località in attesa di partire.
Un modus operandi consolidato
Durante l’attesa, che è spesso durava anche diversi mesi in condizioni degradanti, alcuni migranti venivano anche costretti a improvvisi trasferimenti, per evitare i crescenti controlli delle autorità libiche di contrasto alle partenze illegali. Dopo l’arrivo in Europa, e in particolare l’Italia o la Grecia, spesso su imbarcazioni non adeguate a sostenere la traversata, i trafficanti che facevano base nei Paesi di approdo in alcune occasioni si incaricavano anche di far ottenere ai migranti irregolari permessi di soggiorno o di garantire il trasferimento da Milano ad altre città. Nel corso delle indagini, infatti, è emerso che alcuni degli indagati nell’ultimo periodo hanno provato a eludere le normative che disciplinano l’ingresso regolare di lavoratori stranieri in Italia e altri Paesi europei, attraverso il decreto flussi.
La polizia: “Agivano come un’agenzia di viaggi”
L’organizzazione si occupava di tutto: della permanenza in Libia dei migranti, di cibo, acqua, telefoni, anche satellitari, e schede telefoniche, oltre che di raccogliere il denaro per il pagamento delle tratte e di trovare le barche per affrontarle. Per quanto riguarda i facilitatori presenti in Nord Africa, soprattutto Egitto e Libia, “è stato accertato – si legge in una nota della Polizia – che costoro hanno agito come vere e proprie agenzie di viaggio, procacciando i migranti, concordando il prezzo e organizzando il trasferimento fino alla destinazione finale in Europa”.