Morte Sinwar, ora Hamas conferma. Per Netanyahu è “l’inizio della fine”, ma il gruppo islamista punta a un successore
Sul web rimbalzano le immagini della morte di Sinwar, e dei tre soldati dell’Idf che attoniti studiano i lineamenti di quel volto coperto dalla polvere di macerie che si è depositata ovunque in quell’edificio. Un palazzo sgretolato dalle granate degli scontri dei giorni precedenti, e con i muri venuti giù sotto i colpi di cannone. All’alba poi i militari israeliani fanno volare droni e microcamere per ispezionare i luoghi e rilevare eventuali esplosivi in quello che, si scoprirà dopo e quasi per caso, è il rifugio che ha ospitato gli ultimi istanti di vita di Yahya Sinwar, leader di Hamas, di cui ieri Israele ha annunciato l’uccisione nella Striscia di Gaza.
Quel corpo accartocciato tra le macerie è il suo: l’annuncio e la conferma della morte di Sinwar
I dubbi che quel corpo accartocciato tra le macerie e le tubature a cielo aperto disvelate dai bombardamenti sia proprio quello del leader di Hamas, Yahya Sinwar, dura appena lo spazio di mezz’ora. Nonostante la keffiah stracciata gli ricopra parte del volto, quegli zigomi sporgenti, quelle grandi orecchie a sventola su cui insistono gli sguardi dei soldati israeliani, lasciano poco margine all’incertezza. Sono gli stessi tratti distintivi immortalati in un fermo immagine buio mentre il terrorista dalla mente diabolica scappava nei tunnel sotto la Striscia. Quel corpo è il suo. Quello che giace inerme tra calcinacci di un palazzo ridotto in polvere è “il macellaio” di Hamas: oltre 20 anni nelle carceri israeliane, 4 ergastoli, una lunga scia di sangue e di orrore dopo il suo passaggio…
Hamas tace per ore: solo oggi conferma la morte di Sinwar
Ad annunciare la sua morte – dopo il test del Dna e il recupero del corpo – è stata la tv israeliana Channel 12: «Tutti i test effettuati indicano che il leader di Hamas Yahya Sinwar è stato eliminato». Il pianificatore dei massacri del 7 ottobre, «il responsabile del massacro più grande del popolo ebraico dalla Shoah. L’arci-terrorista che ha ucciso migliaia di israeliani e rapito centinaia di cittadini, è stato ucciso dai nostri eroici soldati. Il conto è stato pagato», ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, comunicando la notizia al mondo. E chiosando: «Questo è l’inizio della fine. L’inizio del dopo Hamas. E questa è un’opportunità per voi, residenti di Gaza, di liberarvi finalmente dalla tirannia di Hamas».
al-Hayya parla all’indomani dell’annuncio israeliano
Hamas incassa la notizia. Diffida. Teme. Tace e non si esprime… Per ore e ore. Poi, oggi, all’indomani dell’annuncio ufficiale, ai microfoni della tv satellitare al-Jazeera che trasmette il suo discorso, Khalil al-Hayya, leader di Hamas nella Striscia di Gaza, conferma «il martirio» di Yahya Sinwar. Del resto, oltre all’annuncio delle autorità israeliane, comincia a diffondersi il video del drone con gli ultimi istanti di vita di Sinwar che lancia un bastone contro l’occhio telematico. A cui seguono, a stretto giro, le immagini dei soldati dell’Idf che hanno rinvenuto il terrorista palestinese morente.
Il corpo di Sinwar trasferito in luogo segreto in Israele
Comincia così una sorta di omelia funebre con tanto di agiografica rivisitazione della vita e delle “gesta” di Sinwar. Un leader dei terroristi palestinesi che nel suo discorso Hayya descrive come «risoluto. Coraggioso. Intrepido». Come l’eroe che al prezzo di sangue versato e morte, «ha sacrificato la sua vita per la causa della nostra liberazione – ha rivendicato –. Ha sparato fino all’ultimo respiro. Fino all’ultimo istante di vita». E ora, mentre aleggia il mistero sul luogo segreto in Israele in cui – dopo l’autopsia eseguita nella notte all’Abu Kabir Forensic Institute, che ha confermato che Simwar è stato «ucciso con un colpo alla testa» – saranno trasferite le spoglie del feroce leader di Hamas, si apre la partita della sua successione…
Attesa a Doha la riunione Hamas per scegliere il successore di Sinwar
E allora, è stabilito che sia a Doha, in Qatar, la sede della riunione della leadership di Hamas all’estero presieduta dal capo del Consiglio della Shura del movimento, Muhammad Ismail Darwish, per scegliere il successore di Yahya Sinwar. Lo riferisce il sito di notizie saudita Asharq News, che parla della possibilità di una riunione «nelle prossime ore». O forse, «nei prossimi giorni». Secondo le notizie, Hamas potrebbe istituire un «consiglio direttivo», ovvero optare per una guida collegiale, sotto la presidenza di Darwish. Asharq News indica comunque tra i possibili successori di Sinwar, lo stesso Darwish, Khalil al-Hayya, vice di Sinwar, Husam Badran e Mohammed Nasr che fanno parte dell’ufficio politico di Hamas.
Il generale Bertolini, «Sinwar? Colpo forte che smuove una situazione che sembrava un po’ di stallo»
E sulla morte di Sinwar e, soprattutto, sulla pagina che si aprirà subito dopo, il il generale Marco Bertolini, già comandante del Coi, commenta con cautela. E all’Adnkronos spiega: «Sicuramente questo è un altro colpo molto forte nei confronti di Hamas in un momento in cui, dopo un anno dall’invasione di Gaza da parte degli israeliani, la resistenza continua. È un colpo che potrebbe avere conseguenze di carattere operativo e morale». Secondo il generale, infatti, tuttavia «è presto per trarre delle conclusioni: abbiamo visto che anche Hezbollah è stato colpito nei suoi vertici ma continua a resistere nonostante tutto. Evidentemente ha una sua catena di comando e controllo che continua a funzionare. Forse questo è più difficile per Hamas, che può contare su una disponibilità di personale dirigente inferiore».
«Ma potrebbe aver predisposto la sua successione»
O meglio: la morte di Sinwar – aggiunge il generale Bertolini – «dal punto di vista operativo smuove una situazione che sembrava un po’ di stallo. Ma è presto per sapere se ci saranno impatti. Io credo che sul lungo periodo possa rappresentare un motivo di inasprimento: non c’è ombra di dubbio che le frustrazioni palestinesi e gli odi che si sono accumulati come conseguenza di quanto è stato fatto a Gaza, cresceranno insieme ai bambini di oggi che diventeranno grandi», prosegue. «Nell’immediato è anche possibile che si apra una finestra di opportunità per una trattativa – conclude quindi il generale –. Ma è molto presto per dirlo perché non sappiamo se Sinwar si era già organizzato e aveva predisposto una “sua successione“».