Nuovo attacco contro Unifil, Crosetto: “Ritiro delle truppe? Noi non ce ne andiamo, se ne parlerà all’Onu”

11 Ott 2024 16:29 - di Adriana De Conto
crosetto

Due attacchi in due giorni da parte di Israele alle basi Unifil. Crosetto è furioso. La situazione in Libano si fa molto tesa. “Non si parla di ritiro delle truppe italiane – afferma il ministro-  parliamo sempre di missione Unifil. Qualunque decisione, comunque, viene presa dalle Nazioni Unite: penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questo”. Dichiara di essere “molto arrabbiato a fronte di colpi arrivati a una base di cui non capiamo la giustificazione militare. Abbiamo chiesto spiegazioni ufficiali, con durezza”. Crosetto torna a parlare dopo il secondo attacco israeliano alle basi Unifil avvenuto nella mattinata di venerdì nel sud del Libano. Dove sarebbero due i peacekeeper feriti (di cui uno grave). Il titolare della Difesa ha stigmatizzato senza mezzi termini l’azione delle forze di Tel Aviv, senza lesinare una provocazione ai colleghi israeliani: “Cosa succederà la prossima volta, dobbiamo rispondere? Una domanda provocatoria per la gravità dell’atto avvenuto”.

Attacco a Unifil, Crosetto: “Noi siamo lì e ci rimaniamo. Se ne parlerà all’Onu”

Molto determinato il suo intervento che arriva dal Kosovo, dove di trova in visita. Ribadisce con forza che “l’Italia non prende ordini da nessuno. Soprattutto se è in un luogo in nome delle Nazioni Unite con il compito di mantenere la pace. Non saremmo mai noi che ci spostiamo perché arriva qualcuno che con la forza ci dice: ‘spostatevi perché stiamo andando a combattere’. Noi siamo lì e ci rimaniamo con la fierezza di un mandato che abbiamo ricevuto dalle Nazioni unite“. Per questo, fondamentale sarà il confronto con le Nazioni Unite la prossima settimana a cui il ministro ha fatto riferimento. Rimandando in quel contesto ogni decisione sul futuro della missione Unifil. La questione dell’attacco alle forze Onu da parte d’Israele sarà infatti sul tavolo dei 27 ministri degli Esteri Ue riuniti lunedì al Consiglio del Lussemburgo. Al momento – si apprende da fonti Ue- è allo studio una dichiarazione di condanna a 27 sull’accaduto.

Crosetto: “Israele, rispetti il diritto”

A margine della cerimonia di avvicendamento del Comando di Kfor (Kosovo Force) a Pristina, Crosetto ha rimarcato che il diritto internazionale deve essere rispettato da tutti, compreso Israele. “Se ha esigenze da rappresentare lo faccia all’Onu, non chiedendo di spostarsi. Nessuno si sposterà mai, siamo in un luogo per difendere la pace e tutelare una decisione dell’Onu sottoscritta peraltro da tutti i paesi, compresi Libano e Israele”, rammenta il ministro.

Mattarella convoca il Consiglio supremo della Difesa il 23 ottobre

Intanto, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per mercoledì 23 ottobre, alle 10, la riunione del Consiglio supremo di Difesa. All’ordine del giorno, in particolare, l’esame dei conflitti in corso in Medio Oriente e Ucraina.

L’Idf: “Un errore”

Deboli appaiono le spiegazioni di Israele: “All’Idf – si legge in una nota-  è stato notificato che due peacekeeper dell’Unifil sono stati inavvertitamente feriti durante i combattimenti dell’esercito contro Hezbollah” nel sud del Libano. Lo riferisce l’esercito israeliano esprimendo “profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo”. “È fondamentale notare che l’Idf sta operando nel Libano meridionale nell’ambito di un conflitto in corso con Hezbollah: i cui terroristi e le cui infrastrutture si trovano nelle immediate vicinanze delle postazioni Unifil; e rappresentano un rischio significativo per la sicurezza delle forze di pace”, ribadisce la nota. “Dato il complesso e difficile ambiente operativo in cui Hezbollah usa strutture civili e Unifil come scudi, l’Idf continuerà a fare sforzi per mitigare il rischio che tali sfortunati incidenti si ripetano”.

 

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