Piano Mattei, gli Usa: “Possiamo imparare dall’Italia”. A Hurghada nasce il Campus italo-egiziano per il turismo
Anche per gli Usa l’Italia è “un modello di collaborazione”. A spiegarlo è stato l’ambasciatore americano a Roma, Jack Markell, ospite di Star su Sky Tg24. “Il primo ministro Meloni ha messo l’Africa in cima alla sua agenda di governo, e quindi anche noi possiamo vedere e imparare, ad esempio dal lavoro dell’Italia, ad esempio in Africa”, ha proseguito l’ambasciatore, parlando del Piano Mattei. Il riconoscimento è arrivato nel giorno in cui a Hurghada, in Egitto, è stata inaugurata la Scuola italiana di ospitalità “Campus Enrico Mattei”, che l’obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo del settore turistico locale e internazionale attraverso una formazione di alto livello nel campo dell’accoglienza e del food, grazie anche allo scambio di competenza tra l’Italia e l’Egitto. La scuola è stata inaugurata dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
Santanchè inaugura a Hurghada il “Campus Enrico Mattei”
Il ministro ha parlato di “un momento storico per il comparto turistico in termini di relazioni internazionali tra l’Italia e l’Africa, in un frangente in cui la cooperazione e lo sviluppo sostenibile sono più importanti che mai. Diamo da oggi un futuro nuovo ai giovani egiziani, che potranno così ricevere una formazione di alto livello grazie a docenti e formatori italiani, acquisendo e rafforzando le competenze nel settore del turismo per migliorare le loro opportunità di lavoro e andare incontro alla richiesta di forza lavoro qualificata, anzitutto in Egitto, ma anche in Italia, in particolare fruendo delle norme che favoriscono l’immigrazione del personale formato all’estero”.
Un progetto per far crescere le competenze e rispondere al mercato del lavoro
È stato proprio il ministero del Turismo a realizzare il Campus Enrico Mattei, in collaborazione con Scuola italiana di ospitalità, Federturismo Confindustria, l’Ambasciata d’Italia in Egitto, PickAlbatros Holding e il ministero del Turismo egiziano. Il progetto punta a sviluppare competenze manageriali, promuovere l’eccellenza operativa, incentivare l’innovazione e la sostenibilità, e assicurare la conformità normativa. Due le specializzazioni previste: Gestione del food & beverage (F&B) e delle attività di cucina e gestione dell’esperienza dell’ospite nelle attività di ricevimento e sala. Entrambi i corsi coinvolgono 48 allievi, in due classi da 24, e hanno durata di cinque mesi. Il corso in “Food & beverage management” prevede un percorso formativo che si concentra sulla gestione operativa delle unità F&B, la sostenibilità e l’innovazione nelle tecniche culinarie, la sicurezza alimentare e la gestione dei costi; quello in “Guest experience management” è dedicato alla gestione dell’accoglienza e della relazione con il cliente, con un focus sul controllo qualità, la promozione e la sostenibilità nelle operazioni di ristorazione.
Il ministro: “Investire in formazione e professionalizzazione genera opportunità reciproche”
Si tratta di “un’iniziativa che, da un lato, risponde alle esigenze del mercato del lavoro, e dall’altro contribuisce alla crescita reciproca”, ha spiegato ancora Santanchè, sottolineando che “investire nella formazione e nella professionalizzazione del turismo significa progettare un settore prospero, capace di generare opportunità e di migliorare la qualità”. “L’Italia, con la sua esperienza e competenza, vere e proprie eccellenze riconosciute in tutto il mondo, è pronta a esportare modelli vincenti di formazione e professionalizzazione del comparto. Considerata l’importanza della formazione – ha sottolineato Santanchè – il ministero del Turismo si è dotato di una specifica direzione a essa dedicata. E adesso, con questo progetto collocato nel contesto del Piano Mattei, puntiamo a una maggiore internazionalizzazione della formazione, che si porterà a creare migliori esperti anche contaminando con il know-how italiano tutta l’area del Mediterraneo. Non solo: questa scuola – ha concluso l’esponente di FdI – può essere un ponte per la pace perché il turismo aiuta a conoscersi e diventare amici”.
Un lavoro fatto di sinergie tra Italia ed Egitto e pubblico e privato
“Sono particolarmente orgoglioso della realizzazione del progetto della Scuola italiana di ospitalità a Hurghada a cui l’ambasciata ha contributo attivamente sin dalle prime fasi su impulso del governo italiano”, ha detto poi l’ambasciatore d’Italia in Egitto Michele Quaroni. “La scuola, frutto della collaborazione tra vari attori pubblici e privati italiani ed egiziani, è una dimostrazione concreta delle grandi potenzialità del Piano Mattei per l’Africa e delle opportunità – ha detto ancora l’ambasciatore – che possono scaturire per l’Egitto e per il nostro Paese dalla sua realizzazione. Contribuirà a rinsaldare i legami economici tra i due Paesi e anche a promuovere percorsi di migrazione controllata verso l’Italia, con ricadute positive per gli operatori dell’industria del turismo da ambo i lati del Mediterraneo”.
“Imparare facendo”: la concretezza alla base del progetto
“È un progetto pilota, di ampio respiro internazionale con tanti partner importanti, nel quale noi andremo a formare dei giovani egiziani per creare delle professionalità nel settore turistico, andando ad applicare la nostra stessa metodologia, che è quella del ‘learning by doing’, cioè imparare facendo. Una metodologia teorico-pratica, dove io ti insegno delle cose, ma poi te le faccio subito mettere in pratica in laboratorio, in ambienti simulati, ma poi anche nella realtà di uno stage, che diventa uno stage ovviamente seguito da un tutor aziendale e sempre dalla scuola con un tutor accademico”, ha spiegato all’agenzia di stampa Adnkronos Giulio Contini, direttore generale della Scuola italiana di ospitalità.