Piantedosi smaschera le bugie della sinistra sui migranti in Albania. “Spesi solo 8mila euro”

31 Ott 2024 19:22 - di Alice Carrazza
Piantedosi

L’operazione-verità sull’Albania passa per il Parlamento e per la voce del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che in aula ha messo in chiaro, una volta per tutte, i costi e l’efficienza degli interventi sui migranti, rispondendo alle accuse e alle polemiche che si sono accese nelle ultime settimane sul tema dei trasferimenti in Albania e dei soccorsi in mare. Un bell’affondo, con dati alla mano e un confronto diretto rispetto alle operazioni del passato che smaschera le “fake news” della sinistra.

Le cifre: solo 8.400 euro rispetto ai 300mila del passato

A rispondere nel merito dei costi è stato lo stesso Piantedosi durante un Question time al Senato, su richiesta di Enrico Borghi di Italia Viva. «Il costo reale dell’impegno della nave Libra si è rivelato di 8.400 euro complessivo al netto delle spese di ordinario esercizio quotidiano della nave», ha affermato Piantedosi. Cifre che il ministro non ha esitato a confrontare con quelle di operazioni passate, come Mare Nostrum, che comportavano un onere di ben 300mila euro al giorno. Una differenza sostanziale che il governo Meloni ha messo in evidenza per sottolineare l’efficienza e il contenimento delle spese senza rinunciare alla sicurezza e alla volontà di affrontare in termini strutturali la sfida migratoria.

Svolgerà importante funzione di deterrenza

Il ministro dell’Interno spiega che il recupero e il trasferimento dei 16 migranti verso l’Albania sono avvenuti in acque internazionali, in due eventi distinti nella zona Sar italiana e tunisina. «Tutte le attività – specifica – sono state condotte nel pieno rispetto di procedure operative standardizzate, definite in precedenza da un tavolo interforze». Dunque, non si è trattato di un’atto unilaterale del governo italiano, ma di una scelta concertata che ha coinvolto anche l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) e l’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr).

Il progetto, che ha suscitato l’interesse di 15 Paesi europei e dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, viene posto in primo piano dal Governo. «Prevenire e contrastare i flussi migratori irregolari», rappresenta una missione chiave secondo il ministro dell’Interno e «potrà in futuro svolgere un’importante funzione di deterrenza, con conseguenti benefici che si rifletteranno anche sul lavoro e sui compiti delle Forze di polizia».

Sbarchi incontrollati: un vero “fardello economico”

Infine, Piantedosi ha fatto notare il fardello che il governo Meloni ha ereditato dopo anni di sbarchi massicci e incontrollati: «un fardello economico (solo nel 2023 circa due miliardi di euro), oltre che gestionale», lo ha definito. «A mio giudizio, è stata posta una pregiudizievole attenzione rispetto ad una singola operazione di recupero e trasferimento di migranti», riferendosi all’indignazione e all’intromissione da parte di forze sinistre sulla vicenda. I numeri di operazioni analoghe nell’ultimo decennio mostrano centinai di interventi l’anno, «che hanno gravato in maniera eccezionale sugli oneri a carico della finanza pubblica, nonché sul sistema dell’accoglienza», ha concluso il ministro.

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