Pontida in fiamme per Vannacci, beffata la sinistra: sul palco Salvini canta “Generale” di De Gregori (video)
Una canzone rubata alla sinistra, quella del Pci, di Lotta Continua e dei pacifisti di oggi, “Generale”, di Francesco De Gregori, aveva chiuso la prima giornata del raduno di Pontida, ieri, la tradizionale festa della Lega Nord che per la prima volta vedeva la partecipazione dell’ eurodeputato Roberto Vannacci. Il generale ha poi cantato insieme a Matteo Salvini nel tripudio dei fans, che oggi hanno abbracciato il leader che ha chiuso la festa con il suo intervento sul palco.
Pontida, il Generale Vannacci e quello di De Gregori
Il generale, alla sua prima al raduno storico della Lega, si è recato nello stand del Veneto. Con il leader della Lega, non sono mancati abbracci e un piatto di arrosticini. La kermesse leghista, dopo il fuori-programma di sabato con l’attacco dei giovani padani ad Antonio Tajani, ‘reo’ di voler dare la cittadinanza ai migranti, oggi si è snodata su due temi principali. L’autonomia differenziata, traguardo storico da mostrare ai militanti del pratone “dopo 30 anni di lotta ostinata, magari cambiando strategia” la gara alla solidarietà allo stesso segretario finito al centro di un “processo vergognoso”, come ha detto il leader ungherese Orban, ospite della Lega. Molti degli interventi sono stati proprio sul processo Open Arms. Orban ha parlato di Salvini come di un eroe, l’eroe dei patrioti europei “per aver difeso i confini”. L’ungherese, dopo aver rivendicato “zero immigrati nel mio paese, ha chiesto addirittura di occupare Bruxelles e di lasciare lì i migranti”. Matteo Salvini ha incassatp poi la solidarietà anche dell’olandese Geert Wilders, degli austriaci di Fpo, di André Ventura di Chega, la formazione portoghese e degli spagnoli di Vox. Tutti oggi a Pontida per ‘accompagnarlo’ a Palermo, per il processo ormai alle battute finali.
Il comizio finale del leader leghista
“Noi non molliamo, noi non molliamo”. Salvini ha parlato per ultimo per circa venti minuti, in camicia bianca, ha con sé i ministri della Lega, Giorgetti, Calderoli, Valditara e Locatelli, i governatori Zaia, Fedriga, Fontana e Tesei e il generale Roberto Vannacci, alla sua prima Pontida, ben accolto dalla folla, dopo aver detto che condivide i valori della Lega e che “il partito per me non è un taxi, resto con voi”. “Solo forti e uniti si vince, da nord e sud, dalla Val d’Aosta alla Sicilia. La presenza della Lega al governo è garanzia che aiutiamo gli italiani che hanno bisogno, siamo al governo per aumentare gli stipendi ai lavoratori, se qualcuno deve pagare di più paghino banchieri e non operai”, ha detto Salvini ribadendo quanto detto poco prima dal ministro dell’Economia Giorgetti, che aveva chiarito le sue frasi sulla manovra di sacrifici, dopo l’intervista a Bloomberg.
Salvini, prima di darsi al bagno di selfie, ha provato a mettere la parola fine, rivolto anche agli alleati, sull’irreversibilità della riforma dell’Autonomia, scandendo che indietro non si torna: “Questa è una legge dello Stato”. Poi sull’ipotesi di condanna a Palermo conclude: “Se mai ci fosse una condanna di terzo grado, andrei a testa dritta in carcere, processano una persona che ha fatto il suo dovere, non possono fermare un popolo, non possono fermare la santa alleanza dei popoli europei che oggi nasce a Pontida”.