Roccella: sul 7 ottobre basta silenzi ambigui. E rievoca l’appello di Papa VI alle Br: Hamas liberi gli ostaggi senza se

7 Ott 2024 14:47 - di Italpress
7 ottobre Roccella

«Il 7 ottobre di un anno fa è stata infranta una grammatica di umanità che va al di là della brutalità di ogni conflitto e prescinde da qualsiasi opinione politica e geopolitica. Una grammatica che dovrebbe essere il minimo comune denominatore della condizione umana»: sono state queste le parole di Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, presente stamattina alla commemorazione presso la Sinagoga a Roma.

Massacro del 7 ottobre: le parole del ministro Roccella

Parole che, tra incisività e cordoglio, rendono perfettamente nitido il ricordo dell’orrore di quel massacro. «Questa mattina – ha aggiunto ancora Roccella – abbiamo ascoltato la testimonianza struggente della zia di Avigayil, una bambina di quattro anni che il 7 ottobre ha perso entrambi i genitori, uccisi. E che poi è stata rapita per restare lunghi mesi prigioniera di Hamas, con altri bambini. Altri ragazzi, altri adulti: tanti dei quali ancora oggi ostaggio dei terroristi. E allora, accanto al nostro “mai più”. Accanto alla riaffermazione del diritto di Israele a esistere, e dunque a difendere la propria esistenza, è giunto il momento di un appello ancora più chiaro, come quello che Paolo VI rivolse alle Brigate Rosse durante il sequestro di Aldo Moro».

Sulle orme di Papa VI durante il rapimento Moro: «Liberare gli ostaggi senza condizioni»

«Ai terroristi di Hamas va chiesto di liberare gli ostaggi “semplicemente, senza condizioni”, in virtù della loro “dignità di comuni fratelli in umanità”. Vorremmo che in Occidente non ci fossero più balbettii – conclude il ministro –. E che anche nel nostro Paese non ci fossero più certi silenzi e ambiguità di fronte a dimostrazioni di aperto sostegno al terrorismo. Piuttosto, che in nome della comune appartenenza all’umanità, un anno dopo si parlasse con una sola voce: liberateli!».

(Italpress)

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