Salvate Cristoforo Colombo: tutti lo vogliono, anche gli spagnoli se ne stanno appropriando
“Salvate Cristoforo Colombo” è il motto con cui difendere l’esploratore italiano dai revisori spagnoli che se ne stanno appropriando in ogni modo. E’ diventato famoso da poco tempo un documentario denominato “Colon Adn, su verdadero origen”. Questa proiezione dovrebbe convincere l’osservatore che l’origine di Colombo sia spagnola ed ebraica sefardita. La tesi arriva da un’indagine genetica condotta proprio dagli spagnoli negli ultimi 20 anni. Il medico Josè Antonio Lorente ha detto nella ripresa di aver iniziato le ricerche sul corpo dell’esploratore nel 2001. Queste sono state interrotte nel 2005 a causa della mancanza di tecnologie adatte. Gli studi sono poi finalmente ripresi nell’anno 2020. Francesc Albardaner, ex presidente del Centre d’Estudios Colombins di Barcelona appare nel documentario come interlocutore di Lorente che spiega: “nel cromosoma Y e nel Dna mitocondriale di Fernando” – ossia il figlio di Cristoforo – “ci sono elementi compatibili con l’origine ebraica.
Questa teoria è stata chiaramente contestata, vista la sua inconsistenza anche nelle prove del Dna all’interno del documentario. Non è stata mai effettivamente dimostrata la veridicità di quanto attestato nella proiezione televisiva spagnola.
Salvate Cristoforo Colombo, la smentita di un esperto sul “Dna spagnolo”
La teoria contenuta nel documentario è stata contestata dell’esperto Antonio Alonso, ex direttore dell’Istituto nazionale spagnolo di scienze forensi, il quale ha precisato che la teoria sia inconsistente per un particolare motivo: “Il documentario non mostra in nessun momento il Dna di Colombo”. Senza prove è piuttosto difficile fidarsi di una nuova teoria, che peraltro sconvolgerebbe in parte il corso della storia globale.
Nel documentario si parla degli spostamenti che il corpo di Colombo ha subito nel corso del tempo e delle contaminazioni: questa potrebbe essere una prova del fatto che chiunque potrebbe aver influito sulle spoglie dell’esploratore italiano, minando inconsciamente e innocentemente la possibilità di svolgere ulteriori riconoscimenti.
“Scriveva in spagnolo” non è una dimostrazione di cittadinanza
“Scriveva le lettere in spagnolo”, questa sembra essere una delle evidenze con cui i documentaristi spagnoli vorrebbero farci credere che Cristoforo Colombo sia stato un loro connazionale. Saper scrivere una lingua non è una dimostrazione di cittadinanza. E’ altrettanto probabile che costui sapesse farlo anche per esigenze personali, visto che fu finanziato dalla Corona spagnola nelle sue spedizioni.
L’esame del Dna mitcondriale di Colombo è un fallimento per gli spagnoli
Neanche il Dna mitocondriale non riesce a dare soddisfazione agli studiosi spagnoli. Sono stati eseguiti dei test dall’Università di Granada su centinaia di persone tra Genova e Milano che ovviamente non hanno dato particolari informazioni. Colombo era infatti uno dei cognomi che in passato portavano i figli illegittimi. Improbabile riuscire a comprovare una tesi sulla provenienza in generale sulla base di simili dinamiche.