Scandalo a Londra per Taylor Swift: la scorta armata pretesa dalla mamma imbarazza il governo

16 Ott 2024 14:10 - di Eugenio Battisti

Tylor Swift mette in imbarazzo il governo laburista. Proprio così. La mega-star, che negli Usa fa il tifo contro Trump e gioca alla testimonial di Kamala Harris, ha messo alle stretta Londra con la richiesta da parte della mamma-manager di una scorta con sirene e motociclette ai suoi concerti. Quelle che normalmente spettano a ministri di rango, capi di Stato o membri della Royal Family. La pop star in pericolo? La Swift si è esibita in Gran Bretagna in un tour  fra giugno e agosto. A luglio però ha dovuto annullare all’ultimo momento le date a Vienna per minacce di attentato. Alla fine del mese inoltre tre ragazzine sue fan sono state uccise in Inghilterra a una festa a tema in suo nome.

Londra, la scorta a Taylor Swift imbarazza i labour

Tanto è bastato per “pretendere” dalle autorità britanniche una protezione armata che naturalmente in un primo tempo è stata vietata. Sotto il ricatto della madre della popolarissima cantante che ha minacciato di cancellare le date di Londra, il dossier è finito addirittura sul tavolo della ministra dell’Interno, Yvette Cooper, e del sindaco di Londra Sadiq Kahn, che hanno messo sotto pressione Scotland Yard. Decisamente imbarazzata e infastidita la polizia britannica, che ha autonomia operativa, ha chiesto un parere legale al capo dell’avvocatura generale dello Stato, Lord Hermer. Che ha dato l’ok alle sirene spiegate nel centro di Londra per scortare la diva allo stadio di Wembley.

Scandalo a corte: il dossier finisce sul tavolo del premier

Solo in queste ore il caso è venuto a galla generando l’ennesimo scandalo a corte: l’immagine di un prestigioso governo che si fa ricattare dalla mamma di Taylor Swift non è il massimo. L’opposizione conservatrice al premier Starmer soffia sul fuoco chiedendo alla ministra Cooper di riferire in Parlamento. A sua volta il governo scarica la patata bollente su Scotland Yard. Un’altra buccia di banana per il governo laburista che dopo tre mesi è già al centro di polemiche, a cominciare dall’affaire dei ‘doni’ ricevuti da parte dei finanziatori e la cacciata della capa dello staff, Sue Gray. Non sarà per la scorta della pop star, ma di certo la popolarità del premier è in crollo: stando ai sondaggi sarebbe precipitata di quasi 50 punti dal giorno delle elezioni.

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