Scottadito – Roma
Scottadito
Via Veglia, 14 – 00141 Roma
Telefono: 06/97162153
Sito Internet: www.scottaditoristorante.it
Tipologia: tradizionale / carne
Prezzi: antipasti 12/28€, primi 12/15€, secondi 16/20€, carne 5-7€/hg, dolci 7€
Chiusura: Lunedì
OFFERTA
Aperto poco più di un anno fa, questo ristorante è ubicato in una zona che non offre molto da un punto di vista gastronomico, soprattutto se si cerca qualcosa di qualità, che non sempre deve fare rima con gourmet o ricercato. Infatti, la cucina di Scottadito si manifesta già dal nome: piatti tradizionali, prevalentemente a base di carne e della tradizione romana, realizzati da Simone Coletti (nel suo curriculum c’è l’esperienza come sous-chef all’Acquolina) e da Stefano Deli (anch’egli ha lavorato in ristoranti stellati tra Italia e Portogallo). Il menù nella grafica è semplice ed essenziale, con la classica suddivisione tra le portate e dei taglieri misti tra gli antipasti. Dopo un piccolo omaggio da parte della cucina – un barattolino di salsa di pomodoro alla marinara – da gustare con il pane prodotto da un buon panificio romano, abbiamo assaggiato una buona coratella con carciofi croccanti al profumo di erbe aromatiche e il goloso carciofo “dalla padella alla brace” su fonduta di pecorino romano, olio alla mentuccia e crumble di pane ajo e ojo. Tra i primi, belle nodose e saporite le fettuccine con ragù bianco di agnello, mentre tra i secondi la scelta è caduta sulla guancia di manzo al vino rosso con crema di sedano rapa alla brace e chips di topinambur, morbida come il burro e squisitissima. In chiusura il biscotto gelato al mou con mousse di cioccolato e arachidi sabbiate intere, dal piacevole equilibrio dolce-salato, seguito da un caffè leggermente sottoestratto e dall’aroma poco convincente.
AMBIENTE
L’arredo è uno dei punti dolenti del locale: semplicità che diventa banalità, senza alcun dettaglio particolare a supportare una cucina che invece mostra valore. L’acustica, poi, è pessima, soprattutto se la musica di sottofondo viene messa ad alto volume. Con il bel tempo c’è anche una veranda che aumenta il numero dei coperti.
SERVIZIO
Ecco l’altra nota stonata a nostro avviso: eccessivamente informale anche se simpatico e, se stimolato, prodigo di informazioni. Poco professionale sul servizio del vino, con la proposta alla mescita raccontata solo per vitigno e con il calice riempito lontano dagli occhi del cliente. Su questo si può e si deve fare di più, vista l’esperienza di entrambi i titolari.
Recensione tratta da Roma de La Pecora Nera – ed. 2024 – www.lapecoranera.net