Sicario della Germania comunista condannato 50 anni dopo: freddò un uomo al Muro di Berlino
Martin Naumann, ex agente della STASI, è stato condannato a 10 anni di carcere per l’omicidio del polacco Czesław Kukuczka, avvenuto nel marzo del 1974 a Berlino al valico di frontiera tra l’ex Germania Est comunista e quella dell’Ovest democratica.
L’80enne, che oggi vive a Lipsia, era un primo tenente della polizia comunista tedesca all’epoca dell’incidente e operava al valico di Friedrichstrasse, oggi elegante via dello shopping berlinese. Naumann è stato accusato di aver sparato alla schiena del 38enne polacco Kukuczka da una distanza di 2-3 metri, rispondendo all’ordine di ”neutralizzare” la vittima.
Fucilò un uomo alla schiena mentre attraversava il Muro di Berlino
A 50 anni dall’incidente, il Tribunale regionale di Berlino ha giudicato l’ufficiale colpevole di omicidio e lo ha condannato a 10 anni, leggermente meno dei 12 richiesti dall’accusa. La verità sulla morte di Kukuczka non fu mai rivelata alla sua famiglia. I dettagli che collegano Naumann all’omicidio sono emersi solo nel 2016, grazie all’utilizzo di una macchina per enigmi digitali che ha ricomposto i documenti distrutti dagli ufficiali della STASI negli ultimi giorni di vita del regime.
Naumann, che ha sempre negato le accuse a suo carico, è stato uno dei primi ex funzionari della Germania Est a essere accusato di omicidio anziché di omicidio colposo. I pubblici ministeri avevano chiesto per lui una condanna a 12 anni di carcere, sottolineando la natura ”particolarmente infida” dell’omicidio, poiché Kukuczka fu freddato nel momento in cui credeva di aver raggiunto la libertà.
Gli orrori della Germania comunista: 140 persone uccise al Muro di Berlino
In totale, almeno 140 persone furono uccise dal regime comunista mentre tentavano di attraversare il Muro di Berlino tra il 1961 e il 1989, e centinaia di altre morirono nel tentativo di fuggire dalla Germania dell’Est con altri mezzi. Le indagini iniziali sulla morte di Kukuczka negli anni ’90 non avevano portato a nulla, ma il caso fu ripreso dopo che la Polonia emise un mandato di arresto europeo per Naumann nel 2021.
Il ritardo decennale illustra le sfide che la Germania ha dovuto affrontare nel rendere giustizia alle vittime dell’ex governo comunista. Durante gli anni ’90, un totale di 251 persone sono state accusate di crimini commessi per conto della Stasi, tuttavia due terzi dei procedimenti penali si sono conclusi con un’assoluzione o senza un verdetto e solo 87 imputati sono stati condannati, la maggior parte con condanne lievi.