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Sondaggio devastante per il Pd: Meloni e governo al top di fiducia, dem in calo netto dalle Europee

Sondaggio devastante per il Pd: Meloni e governo al top di fiducia, dem in calo netto dalle Europee

Politica - di Gabriele Alberti - 26 Ottobre 2024 - AGGIORNATO 27 Ottobre 2024 alle 08:06

Nulla da fare, le opposizioni si rassegnino: neanche una delle settimane politiche più turbolente ha alterato la fiducia nel premeir Meloni e nel suo governo. Il sondaggio Ipsos curato da Pagnoncelli per il Corriere della Sera è una sentenza. Sabato 26 ottobre – rispetto a un mese fa –  si registra un miglioramento nel giudizio sia per il presidente del Consiglio sia per l’esecutivo.

Sondaggio Ipsos (Pagnoncelli): fiducia in aumento per Meloni e governo

“La valutazione dell’esecutivo evidenzia un indice di gradimento (la percentuale dei voti positivi su chi si esprime, esclusi quindi i «non sa»), di 45 in crescita di un punto rispetto alla rilevazione di un mese fa. La valutazione della presidente del Consiglio sale di due punti con un indice che passa dal 44 di settembre al 46 attuale”, scrive il sondaggista. Quest’ultimo dato – presumibilmente- è agghiacciante per Pd, M5S e opposizioni. Che rimangono con un pugno di mosche in mano dopo una settimana di attacchi continui, strumentali (pesanti) e inutili: contro la Manovra economica, contro il patto Italia- Albania, anzitutto. Poi proseguiti cavalcando la polemica anti salviniana sul processo Open Arms;  quindi le fibrillazioni interne al Mic, con il preannuncio di notizie scomode da parte di trasmissioni televisive.

Attacchi a Meloni e governo inutili: Pd e opposizione i grandi frustrati del sondaggio

Insomma, Meloni è stata chiamata a rispondere su tutto e di più in questo guazzabuglio di critiche. Eppure, dopo tutto questo can-can mediatico – va detto- ostile contro le politiche del governo, gli italiani sondati hanno accresciuto la loro fiducia nel governo. Il fango non serve.

Spondaggio, Pagnoncelli: “Pd in costante trend decrescente dalle Europee”

Un trend che dura da tempo, la “luna di miele” elettori-governo è ancora molto “calda”, anzi aumenta di intensità. Tutti i sondaggisti sono sorpresi proprio da questo dato: mai un governo fin’ora ha goduto di così ampio e continuato consenso. Pur in acque difficili nel contesto internazionale. Poco rilevanti, infatti, le oscillazioni che i sondaggi rilevano sul partito trainante della coalizione, FdI: pochi giorni fa dato al 30% secondo alcuni isituti di ricerca; oggi da Pagnoncelli sondato in lieve calo. Del resto, la coalizione è salda:  la Lega avanza, Forza Italia è stabile. A preoccuparsi dovrebbe essere il Pd, che cala di mezzo punto: un’enormità, visto che si evidenzia come non abbia tesaurizzato per nulla gli attacchi frontali di questi giorni: contro premier, ministri, governo, richieste di dimissioni: “il Pd segnala un piccolo decremento di mezzo punto in un mese. Le difficoltà che più volte abbiamo evidenziato segnalano per questo partito un lieve, ma costante, trend decrescente dalle Europee. Poche le altre variazioni, tutte inferiori al mezzo punto: (solo +Europa segna una crescita dello 0,5%) e quindi tali da non essere segnali di un cambio di rotta nell’orientamento degli elettori“.

Morale: “In sostanza – conclude il sondaggista-  pochi cambiamenti e non particolarmente rilevanti: eccezion fatta per il consolidarsi delle valutazioni sull’esecutivo e la presidente del Consiglio”. Del resto, proprio in questa stessa settimana difficile per il governo, due “autorità” nelle analisi politiche come Economist e le Monde si sono sperticate in elogi sulle capacità della premier. E, per finire, è arrivata in settimana anche la “promozione” delle agenzie di rating: il che  che nella settimana in cui è stata bollinata la manovra, è un dato sostanziale. Schlein si preoccupi e molto. Finché affermerà corbellerie come: “per la destra le donne sono uteri viventi” non avrà speranze.

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di Gabriele Alberti - 26 Ottobre 2024