Spano si dimette da capo di Gabinetto del Mic. Giuli: le accolgo con rammarico, l’apparenza inganna
Assalito dai cronisti in cerca di scoop o scivoloni, preferisce glissare. “Volete la notizia del giorno? L’apparenza inganna”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli mentre dal Collegio romano si reca alla Camera per il consueto Question time del mercoledì. Il riferimento è alle dimissioni del suo capo di Gabinetto, Francesco Spano subentrato ad Francesco Gilioli, accolte “con rammarico” dal ministro. “Dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del capo di Gabinetto, Francesco Spano”, dichiara Giuli. “A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura”.
Spano si dimette da capo di Gabinetto del ministero della Cultura
Con una lettera Spano annuncia il passo indietro dopo solo 10 giorni dalla nomina, anticipato dal Fatto quotidiano che non smentisce la sua vocazione scandalistica. “Con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarle le mie dimissioni dal ruolo di capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi”, si legge nella lettera indirizzata al ministro Giuli. “Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante”. E ancora: “È quindi nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, che ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerle la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione”.
Giuli accoglie il passo indietro con rammarico: l’apparenza inganna
Spano, non appena nominato nel suo nuovo incarico, è stato oggetto di critiche mosse da più ambienti per le sue posizioni Lgbt. Un certo malumore per alcune vicende legate al suo passato è iniziato a serpeggiare fin da subito. Tra i primi ad alzare critiche pesanti l’associazione Pro vita e famiglia per un vecchio caso di finanziamento all’associazione Lgbt Andoss risalente a quando Spano era direttore dell’Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali (Unar). Pressioni politiche sempre più incalzanti negli ultimi giorni, anche in seguito all’annuncio del conduttore di Report Sigfrido Ranucci di un servizio sul Mic (due nuovi casi Boccia al maschile) che andrà in onda domenica prossima, hanno portato il neo capo di Gabinetto a rassegnare le dimissioni.