Stellantis a picco, perché la sinistra tace? Svelato il segreto di Pulcinella. “Teme di irritare Repubblica”

2 Ott 2024 13:39 - di Luca Maurelli

Tutti i giorni, anche oggi, i giornali (tranne uno) pubblicano a tutta pagina almeno brutta notizia su Stellantis, ma raramente (per non dire mai) dal Pd e dalla sinistra s’ode una voce critica all’indirizzo dei proprietari, gli Elkann, per puro caso anche azionisti di maggioranza del quotidiano che omette le brutte notizie, cioé Repubblica, principale sponsor politico dello stesso partito che tace sulla crisi del colosso dell’automobile, il Pd. Perché? Come mai? Cosa non accade per caso?

Stellantis, Repubblica e il Pd… il segreto di Pulcinella

Il segreto di Pulcinella lo svela la spina nel fianco degli Elkann, protagonista anche della convocazione in Parlamento del supermanager superpagato Carlos Tavares, Carlo Calenda, leader di Azione. “La realtà dei fatti è che Elkann si è comprato Repubblica, cioè il principale quotidiano della sinistra, e in questo modo da Landini al Pd la parola Elkann non viene pronunciata. E’ lì il problema. Noi abbiamo dato garanzie agli Elkann che sono costate agli italiani…C’è un tema che riguarda l’assetto proprietario di Stellantis cioè John Elkann”., ha detto Carlo Calenda a Rai news.

“E questa cosa non si riesce a dire – prosegue il leader di Azione – perché Elkann in modo molto brillante ha capito che basta comprarsi un giornale che gli è costato pure poco, e lo distruggerà alla fine, per coprirti a sinistra. Io credo – conclude – che questa battaglia va fatta al centro e a sinistra perché é una battaglia di tutela di 100mila famiglie”.

Ma sul “Fatto” di oggi, Calenda andava giù ancora più duro. “Su Stellantis non si è mai sbilanciato. Infatti credo che ci sia nella sinistra italiana un problema con gli Elkann e con i loro giornali, a partire da Repubblica. Elkann ha fatto una cosa geniale comprandola con quattro soldi, e distruggendola, così da coprirsi a sinistra. Questa però dovrebbe riconquistare il voto degli operai piuttosto che ingraziarsi Repubblica”. Nulla accade per caso, nella finanza ma anche nella sinistra.

 

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