Superbonus? No, super truffa, la Cgia ratifica il super spreco: spesi 123 miliardi, ma solo il 4% per le case. FdI: soldi buttati dalla finestra

5 Ott 2024 13:41 - di Bianca Conte
Superbonus Cgia

Si scrive Superbonus, si legge “super spreco”: lo ufficializza – e lo istituzionalizza – in un’analisi inoppugnabile con tanto di cifre e e proporzioni numeriche, l’Ufficio studi della Cgia che in una nota, conti alla mano, ratifica: sfiorano i 123 miliardi di euro gli oneri totali del Superbonus a carico dello Stato fino al 31 agosto scorso, per meno di 500mila immobili beneficiari dal luglio 2020. Ossia, pari al 4% del totale dei 12.2 milioni di edifici residenziali italiani. Aggiungendo in una nota non proprio a margine: «In un momento così delicato, dove con la prossima legge di bilancio verranno chiesti sacrifici a tutti, aver speso oltre 6 punti di Pil per efficientare uno sparuto numero di abitazioni, fa arrabbiare chiunque abbia un minimo di buon senso»…

Si scrive Superbonus, si legge “super spreco”: ecco i dati della Cgia che sbugiardano i sostenitori del provvedimento

E allora vediamoli questi numeri, questi raffronti che danno in calcoli inoppugnabile la dimensione della beffa. Meglio: della truffe subìta dagli italiani. Secondo la Cgia, il superbonus «stando alle prime indiscrezioni, sembrerebbe aver favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona/elevata capacità di reddito, anziché rivolgersi in via prioritaria alle famiglie meno abbienti che, in linea di massima, presentano una probabilità maggiore di risiedere in abitazioni in cattivo stato di conservazione e con un livello di efficienza energetica molto basso».

Superbonus, il picco massimo in Valle d’Aosta. Ma non solo…

Sempre a livello nazionale, inoltre, l’onere medio per edificio residenziale a carico dello Stato è stato di 247.819 euro. Se poi volessimo andare nel dettaglio del provvedimento beffa e delle sue estensioni, la Cgia certifica il picco massimo in Valle d’Aosta, con 401.040 euro per immobile. Purtroppo non certo un caso isolato: seguono, infatti, la Basilicata con 299.963 euro. La Liguria con 298.314 euro. E la Lombardia con 296.107 euro e la Campania con 294.679 euro. Chiudono la beffarda graduatoria il Veneto – con un costo medio per intervento di 194.913 euro per edificio –. Ma anche la Sardegna con 187.440. E infine, la Toscana con 182.919 euro.

Cgia sul Superbonus, se al danno (economico) si aggiunge la beffa: risultati ambientali modesti

Il tutto, oltretutto, con risultati ambientali modesti. Non a caso, l’Ufficio studi citando la Banca d’Italia assevera anche: «Non tutti, comunque, sono concordi nel ritenere che il Super Ecobonus 110% contribuirà in misura importante ad abbattere le emissioni di inquinanti. Ancorché non ci siano valutazioni scientifiche rigorose sotto il profilo ambientale, l’abbattimento di CO2 sarebbe molto contenuto», affermala Cgia citando Via Nazionale. Aggiungendo peraltro un altro dato che fa riflettere: «Le prime evidenze dimostrerebbero che nello scenario migliore i benefici ambientali del Superbonus compenserebbero i costi finanziari sostenuti in quasi 40 anni».

Superbonus, Malan: «La Cgia conferma il disastro targato Pd e M5S»

Una debacle, quella che registra ormai ciclicamente il Superbonus, che il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, non manca di segnalare e commentare. Evidenziando l’inquietante paradosso che il provvedimento contiene ed esplicita: «La Cgia di Mestre conferma il disastro Superbonus targato Pd e M5s: 123 miliardi per ristrutturare solo il 4% degli immobili, in prevalenza seconde e terze case. La più grande manovra regressiva, a favore dei più ricchi, della storia d’Italia. In pratica, una media di cinquemila euro sono stati fatti gravare su ogni nucleo familiare d’Italia a beneficio di una famiglia su 25, solitamente abbastanza facoltosa da poter avere seconde e terze case e, in qualche caso, persino castelli».

«Senza questa vergogna – chiosa amaramente Malan – i conti pubblici sarebbero più in salute e nella legge di Bilancio sarebbero molte più le risorse per tagliare le tasse e finanziare gli interventi necessari. I responsabili di questo scempio dovrebbero chiedere scusa agli italiani. Invece si mettono a fare sermoni a questo governo, cioè a chi ha fermato l’emorragia Superbonus. Il reddito di cittadinanza. E la politica degli sprechi della sinistra», conclude il presidente dei senatori di FdI.

Superbonus, Tubetti: «I dati della Cgia smentiscono i sostenitori provvedimento»

Ne consegue quanto sostenuto a commento dei dati della Cgia dalla senatrice di Fratelli d’Italia Francesca Tubetti, segretario della Commissione Finanze di Palazzo Madama. «I dati della Cgia smentiscono categoricamente chi ancora si ostina a sostenere il superbonus», ha commentato l’esponente di FdI sull’analisi della Cgia. Proseguendo poi: «Nelle aule del Senato, tra le fila del defunto campo largo, c’è ancora chi difende questa porcheria che ha causato danni ingentissimi alle casse dello Stato. Ma non in quanto misura a favore della gente o dell’ambiente, quanto piuttosto come misura di rilancio economico e finanziario nazionale».

Concludendo quindi: «Nonostante i dati reali smentiscano cotante fantasie, si persiste pubblicamente ad insultare il governo di centrodestra che a questi pastrocchi sta mettendo freno con il sacrificio di tutti. Speriamo che il campo largo, una volta per tutte, diventi finalmente un campo santo». Perché nel frattempo, le vittime di truffe e beffe dell’operato di alcuni dei maggiori azionisti del fatidico campo sfatto sono già troppe…

Superbonus, Filini: «Uno sperpero di denaro pubblico senza precedenti»

Non solo: sullo sperpero ingegnato da Conte grillini allora al governo e di cui ancora paghiamo lo scotto – letteralmente – si è espresso anche il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, responsabile del programma del partito. Il quale, in un commento sui dati della Cgia e l’amara considerazione che ne deriva, afferma: «Quanto certificato dalla Cgia di Mestre è l’ennesima conferma di quanto siano state dannose le politiche dei bonus edilizi: 123 miliardi per ristrutturare appena il 4% degli edifici, soldi degli italiani letteralmente buttati via dalla finestra».

Aggiungendo anche: «Se il governo di Giorgia Meloni oggi avesse a disposizione tutti quei soldi, li impiegherebbe subito per risanare la sanità e la scuola pubblica, oltre a fare investimenti infrastrutturali per sostenere sempre di più la crescita. Fortunatamente abbiamo voltato pagina rispetto alle politiche di sperpero di denaro pubblico targate PD e M5S, ma la sinistra abbia almeno la decenza di chiedere scusa per tutti i danni che ha fatto».

 

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