Tajani da Vespa: “Lavoriamo per una de-escalation. Servono 2 zone cuscinetto tra Israele e Libano”

2 Ott 2024 21:32 - di Stefania Campitelli

”Stiamo lavorando incessantemente per una de-escalation, stiamo facendo di tutto per arrivare a un cessate il fuoco in Libano e a Gaza. Ma è difficile, difficilissimo. La diplomazia deve sempre tentare di tenere aperto lo spazio del dialogo e del confronto”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ospite da Vespa a “Cinque minuti” su Rai 1. Certamente – ha aggiunto – “abbiamo condannato tutti fermamente l’attacco missilistico dell’Iran contro Israele però invitiamo tutti ad avere reazioni sempre proporzionate, quindi, evitare un escalation”.

Tajani a “Cinque minuti”: lavoriamo per un de-escalation

Nel dettaglio il titolare della Farnesina ha illustrato la richiesta di due zone cuscinetto tra Israele e Libano. ”Chiediamo che l’area Nord di Israele in Libano sia lasciata a Unifil, e di avere dietro al fiume  un’altra fascia di sicurezza controllata dall’esercito regolare libanese e dietro gli Hezbollah. Noi  siamo per due zone cuscinetto in grado di garantire sicurezza alla popolazione civile di Israele nel Nord del paese e tenere lontano anche Hezbollah dal rischio di reazioni israeliani. Quindi, è un modo per avere una frontiera più sicura. Abbiamo risolto il problema della frontiera marittima, lavoriamo per quella terrestre dove purtroppo la situazione è precipitata”.

Chiediamo due aree-cuscinetto tra Israele Nord e Libano

Tajani ha ripetuto più volte di augurarsi che non si arrivi a una guerra generalizzata. “Stiamo facendo tutti gli sforzi diplomatici possibili contro un allargamento del conflitto. Io ho parlato a lungo anche con il ministro degli Esteri iraniano”. Nel pomeriggio su X ha assicurato di aver sentito il nuovo ministro degli Esteri francese, Jean Noel Barrot, per concordare di rafforzare il coordinamento per la protezione e l’assistenza ai nostri cittadini in Libano ed in Medio Oriente. Parlando di politica interna, invece, è sceso in campo sul dossier cittadinanza. “Credo si debbano dare regole più serie per ottenere la cittadinanza italiana. Più che ius scholae preferirei chiamarlo ius Italiae: cioè diventi italiano perché  ti sei formato come un italiano…”.

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