Toghe di nuovo contro il governo: il tribunale di Bologna rinvia alla Corte Ue il decreto Albania

29 Ott 2024 17:41 - di Maurizio Ferrini

L’attacco giudiziario stavolta arriva da B0logna, all’indomani della solenne sconfitta della sinistra in Liguria e con sorprendente rapidità rispetto ai tempi tradizionali della giustizia italiana.

Il Tribunale di Bologna ha infatti rinviato alla Corte di Giustizia europea il decreto del governo sui Paesi sicuri, in vigore da appena 4 giorni, per chiedere quale sia il parametro su cui individuare i cosiddetti Paesi sicuri e se il principio del primato europeo imponga di ritenere che in caso di contrasto fra le normative prevalga quella comunitaria.

Il rinvio è arrivato nell’ambito di un ricorso promosso da un richiedente asilo del Bangladesh contro la commissione territoriale per il riconoscimento della protezione.

Gasparri: dal tribunale di Bologna uso politico della giustizia

“La giustizia in Italia in genere è molto lenta, salvo quando motivazioni politiche spingono i togati a essere rapidissimi”, commenta Maurizio Gasparri. “Ne abbiamo la conferma – osserva il presidente dei senatori di Forza Italia – dalla decisione del Tribunale di Bologna, che ha subito contestato il sacrosanto decreto del governo in materia di immigrazione sui Paesi verso i quali è lecito attuare dei restringimenti”.

“Da Bologna – prosegue Gasparri – ci giunge la notizia in un baleno che le toghe si rivolgono addirittura alla Corte di giustizia europea per contestare un provvedimento giusto, sacrosanto, che serve alla sicurezza del Paese. Ora abbiamo la conferma che c’è un governo che difende la sicurezza e la legalità e una magistratura che fa scelte diverse, con una sfida dal sapore politico che non ci sorprende e ci rafforza in un giudizio negativo che riguarda sì una minoranza di togati, ma che non può non estendersi a un intero corpo che non reagisce a questi atti politici, che vanno fuori dalle regole costituzionali vigenti. Dobbiamo difendere la politica per la sicurezza e per l’immigrazione del governo di centrodestra – conclude Gasparri – e contrastare l’uso politico della giustizia, che a Bologna registra un nuovo episodio”.

Rampelli: dopo il ceffone alla sinistra in Liguria

“Ormai è di solare evidenza – commenta il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli – una certa magistratura accelera procedure e procedimenti ogni qual volta intenda minare l’operato politico di un governo legittimamente in carica. L’iter di conversione del dl ‘Paesi sicuri’ non ha neppure cominciato il suo iter alla Camera che già assistiamo all’invio da parte del Tribunale di Bologna della richiesta alla Corte di Giustizia Europea per chiedere quali siano i parametri per individuare i Paesi sicuri”.

“Siamo proprio sicuri che tale competenza spetti al Tribunale di Bologna? È stato avvisato di questa iniziativa il Ministro Guardasigilli? – chiede l’esponente di FdI – Tra spionaggi e tentativi di delegittimazione del Governo sembra chiaro anche il desiderio di commissariamento nei confronti delle Camere e dei suoi parlamentari da parte di alcune procure. All’indomani del ceffone dato alla sinistra nelle elezioni liguri sembriamo sempre di più una democrazia a libertà condizionata”.

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