Toghe rosse e migranti, la denuncia di Sara Kelany: “Magistrati ideologizzati, si sostituiscono al governo”
La decisione del Tribunale di Roma sui migranti trasferiti nei centri albanesi è “una cosa grave: una decisione precostituita” e “quella magistrata doveva astenersi”. Lo ha detto Sara Kelany, responsabile immigrazione di FdI, intervistata dal Corriere della Sera.
Secondo la deputata di FdI, “i giudici hanno male interpretato una sentenza della Corte europea che non c’entra” perché, sostiene, non ridimensiona il concetto di Paese sicuro ma “solo di ‘porzioni’ insicure in un Paese sicuro, citando la Transnistria in Moldova. Non è il caso nostro. E la norma è pure cambiata. Perché citarla se non c’entra nulla?”-
Kelany: il problema sono i magistrati ideologizzati
Kelany nega inoltre che ci sia una guerra con la magistratura: “No, con i magistrati ideologizzati che ricoprono, guarda caso, sempre gli stessi ruoli. E mentre gli altri lavorano alacremente tra le difficoltà, questi si dedicano a smontare le leggi sull’immigrazione”. L’esponente di FdI poi guarda alla giudice Silvia Albano: “Se mi sono pronunciata sui social contro la linea del governo non dovrei astenermi visto che il giudice deve anche apparire imparziale?”, chiede. E aggiunge: “Sembra ricalcare le orme della giudice Iolanda Apostolico. Sono sentenze che si sostituiscono all’attività di governo in materia di immigrazione”.
Virginia Piccolillo del Corriere chiede alla parlamentare di Fratelli d’Italia se, in quanto figlia di egiziani, vede un giro di vite. La risposta sgombera il campo da ogni equivoco. “Mio padre ha fatto un percorso regolare – chiarisce Kelany – Qui parliamo di immigrazione clandestina”.
Il presidente del Tribunale di Roma, Sangiovanni e la sentenza sul leghista Siri
A proposito di magistrati e di sentenze, il quotidiano Il Giornale ha trovato una curiosa coincidenza. “Luciana Sangiovanni, presidente della Sezione immigrazione e diritti civili del Tribunale di Roma, è lo stesso che il 25 settembre scorso ha bocciato la decisione del Garante della privacy che aveva stoppato la messa in onda da parte di un programma della Rai di alcuni documenti sensibili su Armando Siri, già parlamentare e sottosegretario della Lega”.
“Sono due episodi importanti – chiarisce il giornale diretto da Alessandro Sallusti, che con l’ex magistrato Palamara ha scritto il libro Il Sistema – che non hanno alcun legame, a ben vedere. Anche se, ad uno sguardo più attento, qualcuno potrebbe scorgervi della malizia, senza per forza toccare il noto fumus persecutionis più volte evocato. Ma anche questo, ormai, rientra nel dibattito politico e nello scontro, eterno, tra potere giudiziario e potere politico”.
Dalle toghe rosse alle toghe talebane e poi pretendono credibilità da parte dei cittadini italiani!
Basta …, nonostante le denunce ben documentate del presidente Palamara , non è successo nulla anzi questi giudici ideologizzati e a senso unico hanno rinforzato il proprio potere, oggi le toghe antigovernative appoggiate dai sinistri che appoggiano i terroristi di Hamas e i sovversivi che in piazza bruciano le bandiere di Israele e assaltano le forze dell’ordine, quando non occupano le case degli altri!!
Italiani…, tra giudici talibanizzati e sinistri eversivi i kompagni oggi tentano di sovvertire il potere democratico nel paese che è sempre e sempre dovrà essere in mano solo ai cittadini italiani!!