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Ue, Meloni pronta a esportare il “modello Italia”: «Voglio costruire una maggioranza di centrodestra»

Politica - di Agnese Russo - 26 Ottobre 2024 - AGGIORNATO 27 Ottobre 2024 alle 16:02

I rapporti con gli alleati politici in Europa e il tema della cittadinanza sono gli argomenti al centro di alcune anticipazioni dell’intervista a Giorgia Meloni contenuta nel nuovo libro di Bruno Vespa, Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa, in uscita da Mondadori Rai libri il 30 ottobre. “Parlare di un nostro avvicinamento al Ppe in vista di una futura adesione non ha alcun senso. Sto bene nei Conservatori e trovo molto più utile fare in Europa quel che ho fatto in Italia“, ha spiegato il premier, chiarendo di voler “costruire con le diverse anime del centrodestra una maggioranza che abbia una visione compatibile e minimizzi il ruolo della sinistra, le cui idee e ricette sono alla base della gran parte dei problemi che ha l’Europa”.

Meloni: “In Europa voglio fare quello che ho fatto in Italia, costruire una maggioranza di centrodestra”

“C’è una oggettiva convergenza con diversi primi ministri del Ppe”, ha aggiunto Meloni. Alla domanda di Vespa se voglia fare alleanze europee con “Salvini, con Viktor Orbán, con Santiago Abascal, il leader del partito spagnolo Vox, che ha lasciato i Conservatori”, il premier ha risposto che “io guardo solo all’interesse nazionale italiano e con questi partiti ci sono, per esempio, convergenze sull’immigrazione e sul Green Deal, come sulla neutralità tecnologica per l’ambiente. C’è un’area di consenso che – ha spiegato – su alcuni dossier può andare dai Liberali ai Patrioti”.

La cittadinanza? “Il primo problema per i ragazzi è la burocrazia, parliamo di questo”

Quanto al tema della cittadinanza, Meloni ha chiarito che “al di là del merito della questione, sulla quale posso condividere alcuni punti della proposta di Forza Italia e non ne condivido invece altri, penso che sia nostra responsabilità dare la priorità agli impegni che ci siamo assunti con il programma di governo”. “Il problema principale che si trovano ad affrontare i ragazzi di seconda generazione – ha detto – sono le complicazioni burocratiche per l’ottenimento della cittadinanza al compimento della maggiore età. Penso che potremmo parlare di questo piuttosto che modificare l’impianto della legge sulla cittadinanza. Dopodiché – ha concluso – ne parleremo con gli alleati, come sempre”.

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di Agnese Russo - 26 Ottobre 2024