Velasco alza un assist alla sinistra: “Migranti accolti a destra solo quando conviene, voglio lo Ius Tutto”
Un’alzata alla sinistra, una schiacciata sulla destra. Julio Velasco, in occasione del “Premio Mecenate dello Sport – Varaldo Di Pietro”, in un’intervista alla trasmissione “Casa Italia” di Rai Italia, nella quale annuncia di fatto il rinnovo sulla panchina della nazionale femminile azzurra che con lui ha vinto l’oro olimpico a Parigi, si getta in politica e si lancia in giudizi forti sul tema dell’immigrazione. Il ct della Nazionale femminile ce l’ha proprio col governo Meloni, e non lesina critiche.
Velasco e gli attacchi alla destra e al governo
“La pallavolo femminile per questioni sociologiche ha più ragazze di origine africana, ha qualche giocatrice come Fahr figlia di tedeschi, o Antropova figlia di genitori russi. Sono nate o hanno studiato in Italia, e a me sembra assurdo che io, grazie a mio nonno Schiaffino arrivato in Argentina a dieci anni, avrei potuto prendere la cittadinanza senza aver mai visitato l’Italia e parlato l’italiano. Invece non lo possono fare ragazzi e ragazze nate in Italia. Questa è un’idea vecchia di nazione e non di paese che secondo me è assolutamente superata. Però sono bandiere politiche che si usano invece di prendere nota della realtà. Lo sport riflette una seconda ingiustizia: quando conviene, i figli di migranti diventano italiani. È quando non conviene che non diventano italiani. Anche quei partiti che votano contro sono d’accordo se conviene. Quando sono semplici figli di migranti devono aspettare dieci anni”. Poi va anche oltre, dà consigli anche di carattere legislativo al governo. “Dovrebbe esistere uno “ius tutto , ius soli, ius scholae, ius sport. Nel mondo di oggi un ragazzo che nasce, studia, lavora in Italia deve diventare italiano, e non ha senso che prendano il passaporto ragazzi che vogliono solo una possibilità…”.