Verdone infilza Schlein: “Parla più chiaro e esci dai soliti cliché. Berlinguer è il passato, non interessa più”
Alla Festa del Cinema di Roma Carlo Verdone ha presentato in anteprima la terza stagione della sua serie Vita da Carlo. E in una lunga intervista a Daniele Priori su Libero si espone politicamente, parla dei problemi di Roma e stigmatizza il modo di fare della segretaria del Pd Elly Schlein. Roma?: «La mia unica speranza è vederla trasformata in meglio». «Non siamo in America dove Eminem che dà la mano alla Harris può spostare qualcosa. Qua da noi la musica non ha mai cambiato nulla. Quanto alla Schlein che vada pure sul palco di J-Ax.. Ma mi piacerebbe sentirla parlare in maniera un pochino più diretta dei problemi delle persone uscendo dai soliti cliché…».
Verdone non è certo un politologo, ma le sue osservazioni colgono in pieno lo spaesamento degli elettori e della stessa classi dirigente del Pd di fronte a una mutazione genetica del partito. L’immagine della segretaria del principale partito d’opposizione che canta insieme al rapper J-Ax, seppur legittima, è il simbolo di un nuovo Pd a trazione Ztl. La decisone di Schlein di salire sul palco del Forum di Assago è sintomatica dell’oscillazione tra un “nuovo” partito e la ricerca di appigliarsi al contempo al passato comunista. Una crisi di identità ancora più visibile quando il nuovo corso “musicale” della dem prova ricerca l’ancoraggio a figura del passato come Enrico Berlinguer. Senza dimenticare la svolta “ballerina” della segretaria. Che in piena dialettica politica, ha avuto tra le sue priorità quella di telefonare ad Alan Friedman a notte fonda per complimentarsi, due sabati fa, con la performance del giornalista.
Poi però passare dal ballo alla musica, fino a Berlinguer non è un metodo che charisca dove voglia andare il Pd e con quale visione di Italia. Non E infatti Verdone dà una stilettata. “Berlinguer è un personaggio del passato, oggi non interessa più perché è passato troppo tempo, fa parte di un’altra epoca, è cambiata la società. La gente oggi vota solo chi fa pagare di meno…”. E un’ ultima “coltellata” al sindaco dem Gualtieri sui lavori per il Giubileo: “Certo, tutti insieme…”. «Sono molte le cose che mi farebbero scappare da Roma: su tutte il gran casino del traffico e la scarsa manutenzione… Poi, però, da un lato dico cosi ma dall’altro penso che Roma è la mia città, sono nato qui e in realtà la mia unica speranza è vederla trasformata in meglio».