Vietato parlare di libri di destra, arriva l’auto-epurazione degli “scienziati” della Gnam. Bocchino: “E’ razzismo”

10 Ott 2024 13:50 - di Marta Lima

Prosegue lo ‘sciame sismico’ innescatosi lo scorso 3 ottobre per la presentazione del libro di Italo Bocchino, Perché l’italia è di destra – Contro le bugie della sinistra“, presso la Galleria Nazionale d’arte moderna a Roma alla presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Dopo le proteste di alcuni lavoratori del Museo che avevano chiesto alla direttrice, Cristina Mazzantini, di annullare la presentazione del libro, e che erano stati segnalati da quest’ultima al ministero della Cultura, l‘ultimo scossone è la presentazione delle dimissioni dal Comitato scientifico dello Gnam di tre su quattro componenti: Federica Muzzarelli (ordinaria di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna), Augusto Roca (professore di storia dell’architettura alla Sapienza) e Stefania Zuliani (ordinaria di Storia della Critica d’Arte all’Università di Salerno) che scrivono: “…Tale decisione è maturata anche in considerazione delle ultime vicende conseguenti alla presentazione del libro del direttore del “Secolo d’Italia””.

Libro di destra alla Gnam, la replica di Bocchino

Non ci sta il diretto interessato, Italo Bocchino, che contattato dall’Adnkronos, replica: “Siamo al razzismo ideologico e politico perché la casa editrice che ha organizzato l’evento, la Solferino, usa presentare lì tutti i suoi libri. In passato sono stati presentati libri di Floris, Di Bella e Sergio Rizzo che sono noti protagonisti della propaganda anti-governativa in Italia e nessuno ha battuto ciglio. Nel momento in cui la stessa Casa editrice presenta il libro invece che loro definiscono propaganda a favore del governo, scatta il razzismo ideologico e politico per cui io sarei un cittadino di serie B, un figlio di un dio minore. Per cui io non ho lo stesso diritto di Sergio Rizzo, che ha il diritto di scrivere un libro contro Meloni e di presentarlo alla Gnam. Io non ho lo stesso diritto al contrario – denuncia il direttore del Secolo d’Italia – Quindi credo che siano persone poco avvezze allo studio della Costituzione e che stanno cercando semplicemente di fare una cagnara politica per loro interessi di circuiti culturali a cui appartengono”.

Secondo Bocchino, “da decenni il circuito culturale della sinistra ritiene cosa propria tutti gli strumenti materiali, come nel caso della Gnam, e immateriali. E quindi il solo fatto che un giornalista dichiaratamente di destra entri in un museo a presentare un libro per loro è uno sfregio alla loro occupazione”. La segnalazione al ministero della Cultura, da parte della Direttrice della Gnam, dei dipendenti che avevano chiesto di annullare la presentazione secondo Cgil e Fp Cgil Roma e Lazio “…fa emergere un clima repressivo di ogni forma di dissenso…”, che ne pensa? “Non conosco la procedura e mi è difficile giudicare. Ma ho visto una sola volta in vita mia in quella occasione la dottoressa Mazzantini e non mi sembra una persona che faccia cose non previste da normative e regolamenti”, conclude.

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