World Pasta Day, Confagricoltura rilancia: Italia leader mondiale del mitico alimento simbolo del Made in Italy

25 Ott 2024 13:02 - di Italpress
Pasta

Ricorre oggi, come il 25 ottobre di ogni anno, il World Pasta Day, evento promosso dai pastai italiani di Unione Italia Food, che celebra i meriti e i benefici della pasta, il suo sapore, la sua salubrità e la sua semplice praticità, riunendo i pasta lovers di tutto il mondo. «La pasta è uno degli alimenti più iconici e amati. Un vero e proprio simbolo culturale che rappresenta l’Italia nel mondo. Oggi si celebra la giornata mondiale, ma per mantenere questa immagine e questa reputazione occorre rafforzare l’intera filiera e far conoscere di più le prerogative del nostro prodotto».

Pasta, oggi la giornata che la celebra nel mondo

Lo sottolinea in una nota Confagricoltura, avvertendo che è «una strada che non è così semplice alla luce di alcuni fattori: il clima che influisce sui raccolti di grano duro. La produzione italiana lontana dal fabbisogno dell’industria di trasformazione. Le notevoli differenze qualitative della materia prima da zona a zona che richiedono interventi strutturali».

Pasta, Confagricoltura: Italia leader mondiale

La Confederazione sottolinea poi «la necessità di adottare misure che riducano al minimo l’impatto delle restrizioni ambientali, per evitare che gli agricoltori siano costretti a rinunciare a parte delle loro attività o a ridurre ancora la produzione. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra le esigenze ambientali promosse dalla PAC e la sostenibilità economica delle aziende agricole, per garantire la continuità del settore senza compromettere i progressi verso una produzione più verde».

«Una corretta e trasparente comunicazione al consumatore, infine, è un elemento imprescindibile per creare valore e valori sul prodotto simbolo del Made in Italy gastronomico nel mondo», conclude la nota.

I dati sulla pasta

«Il nostro Paese – continua Confagricoltura – è il primo produttore mondiale di pasta, davanti alla Turchia e agli Stati Uniti. Nonché il primo esportatore, con un valore intorno ai 4 miliardi di euro. Ma il tasso di autoapprovvigionamento di grano duro è passato dal 78% del 2012 al 56% del 2023, con un trend sotto il 50% per il 2024. E purtroppo, sempre in Italia, negli ultimi dodici mesi c’è stata anche una diminuzione del 20% del prezzo medio all’origine del grano duro, che è passato da circa 363 euro a tonnellata a 287 euro.

Perché rafforzare l’intera filiera

Di qui la necessità di rafforzare l’intera filiera, andando ad agire in modo aggregato su più fronti, a partire dalla gestione del rischio, che non riguarda evidentemente solo gli agricoltori, ma anche i trasformatori della materia prima che richiedono quantità e qualità il più possibile omogenee. Confagricoltura e UnionFood hanno stretto a riguardo un accordo che mira anche a far tornare il tasso di autoapprovvigionamento ai livelli più alti, con una produzione ad elevato standard qualitativo».

(Italpress)

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