Zachary Levi, l’attore americano che sostiene Trump: “Così ho ‘suicidato’ la mia carriera ad Hollywood”

14 Ott 2024 16:47 - di Gabriele Caramelli

L’attore professionista Zachary Levi, protagonista nel film Shazam della DC comics,  dopo essere intervenuto ad un Comizio Pro-Trump in Michigan a settembre giudicò la sua comparsa come un atto di “Suicidio della carriera”. A detta sua, quella è stata una pietra tombale per le sue possibilità di lavorare ancora alla “molto liberale” Hollywood: in America è comune utilizzare la parola “liberale” per indicare le ideologie progressiste. La sua fede cristiana si è fatta sentire anche durante il suo intervento, così come il grande supporto nei confronti di politici come Robert Kennedy Jr e Tulsi Gabbard.

Zachary Levi, un attore fuori dal coro 

Zachary Levi ha inoltre moderato una conversazione tra Robert Kennedy Junior e Tulsi Gabbard lo stesso giorno del suo discorso a favore della rinnovata candidatura di Donald Trump. L’attore ha precisato l’importanza del sostegno alla campagna da parte del pubblico, secondo quanto riportato in un articolo del Daily Beast: “Siamo qui per essere certi che riprenderemo questo paese. Per essere sicuri di renderlo ancor più forte. Lo renderemo più sano. Quindi io sto con Bobby (Kennedy),  sto con Tulsi (Gabbard) e sto con chiunque voglia stare con il Presidente Trump”. Anche la pluralità sotto il segno di Dio è importantissima per Levi: “Siamo qui per l’unità, se siete democratici o repubblicani…ognuno di noi è un figlio di Dio”.

Levi e l’ammissione sull’ambiente tossico di Hollywood

“Nella mia industria come potete probabilmente immaginare, Hollywood è una città molto, molto liberale e questo può costituire il suicidio di una carriera” , ha precisato Levi: ” Quindi sono fiero di averlo fatto con voi, ragazzi” ha chiosato l’attore. Stando al racconto del Daily Beast,  per lui sono scrosciati grandi applausi dopo la pubblica attestazione. Zachary ha ricevuto l’acclamazione di Robert Kennedy oltre a quella del pubblico, nonché una delle personalità politiche a cui l’attore americano sembra essere molto legato.

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