1 novembre, il Papa celebra i meravigliosi esempi di sempre: Massimiliano Kolbe, Teresa di Calcutta, Oscar Romero: Santi della porta accanto

1 Nov 2024 13:54 - di Redazione
Papa Ognissanti

Al di là di feste pagane, dolcetti e scherzetti, tradizioni popolari acquisite o dimenticate, il Papa ricorda i santi della porta accanto, poveri, miti, operatori di pace. Quegli incredibili personaggi, esempi di sempre, e protagonisti immortali della storia dell’uomo, che ogni tanto il Signore invia sulla Terra a testimonianza della sua grandezza e come esempio di fede e sacrificio votati al cammino spirituale. E allora, mentre Francesco sottolinea come Dio ci offra la sua santità, nella sua omelia ricorda alcuni esempi luminosi di Santi del nostro tempo: come San Massimiliano Kolbe. Santa Teresa di Calcutta. E Sant’Oscar Romero… fino al Beato Carlo Acutis. Ecco le sue parole.

Ognissanti, il Papa rende omaggio e celebra ai “Santi della porta accanto”

Nel giorno di Ognissanti il Papa invita a guardare anche ai santi della “della porta accanto”, con cui viviamo ogni giorno. E non manca di ricordare i poveri, i miti, i misericordiosi, affamati e assetati di giustizia, operatori di pace. «Sono persone “piene di Dio”», dice, fratelli e sorelle «plasmati dalle Beatitudini», la «carta d’identità del cristiano». Francesco, in un passaggio a braccio, nota «quanta santità nascosta è nella Chiesa» e sottolinea come Dio ci offra la sua santità, non ce la imponga. E ricorda alcuni esempi luminosi di santi del nostro tempo: San Massimiliano Kolbe, «che ad Auschwitz chiese di prendere il posto di un padre di famiglia condannato a morte». Santa Teresa di Calcutta, che «spese la sua esistenza al servizio dei più poveri tra i poveri». Sant’Oscar Romero, «assassinato sull’altare per aver difeso i diritti degli ultimi contro i soprusi dei prepotenti».

Massimiliano Kolbe, Teresa di Calcutta, Oscar Romero, fino al Beato Carlo Acutis

«Oggi, Solennità di Tutti i Santi, nel Vangelo Gesù proclama la carta d’identità del cristiano, le Beatitudini, e la via della santità – spiega il Pontefice –. Ci mostra un cammino, quello dell’amore, che Lui stesso ha percorso per primo facendosi uomo. E che per noi è ad un tempo dono di Dio e nostra risposta. È dono di Dio, perché, come dice San Paolo, è Lui che santifica. E per questo è prima di tutto al Signore che noi chiediamo di farci Santi. Di rendere il nostro cuore simile al suo. Con la sua grazia Lui ci guarisce e ci libera da tutto ciò che impedisce di amare come Lui ci ama, così che in noi, come diceva il Beato Carlo Acutis, ci sia sempre “meno io per lasciare spazio a Dio”. E questo ci porta al secondo punto: la nostra risposta. Il Padre dei cieli, infatti, ci offre la sua santità, ma non ce la impone. La semina in noi. Ce ne fa sentire il gusto e vedere la bellezza. Ma poi aspetta la nostra risposta. Lascia a noi la libertà di seguire le sue buone ispirazioni, di lasciarci coinvolgere dai suoi progetti, di fare nostri i suoi sentimenti, mettendoci, come Lui ci ha insegnato, al servizio degli altri, con una carità sempre più universale, aperta e rivolta al mondo intero».

Meravigliosi esempi immortali di persone «piene di Dio»

«Tutto questo – sottolinea il Papa – lo vediamo nella vita dei Santi, anche nel nostro tempo. Pensiamo, ad esempio, a San Massimiliano Kolbe, che ad Auschwitz chiese di prendere il posto di un padre di famiglia condannato a morte. O a Santa Teresa di Calcutta, che spese la sua esistenza al servizio dei più poveri tra i poveri. O al vescovo Sant’Oscar Romero, assassinato sull’altare per aver difeso i diritti degli ultimi contro i soprusi dei prepotenti. In loro, come in tanti altri Santi – quelli che veneriamo sugli altari. E quelli che a me piace chiamare i santi “della porta accanto”, quelli con cui viviamo ogni giorno – riconosciamo fratelli e sorelle plasmati dalle Beatitudini».

Il Papa sui “Santi della porta accanto”: «Poveri, miti, operatori di pace»

«Poveri, miti, misericordiosi, affamati e assetati di giustizia, operatori di pace. Sono persone “piene di Dio”. Incapaci di restare indifferenti ai bisogni del prossimo. Testimoni di cammini luminosi, possibili anche per noi. Domandiamoci allora: io chiedo a Dio, nella preghiera, il dono di una vita santa? Mi lascio guidare dai buoni impulsi che il suo Spirito suscita in me? E mi impegno in prima persona a praticare le Beatitudini del Vangelo, negli ambienti in cui vivo? Maria, Regina di tutti i Santi, ci aiuti a fare della nostra vita un cammino di santità».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *