A La Sapienza l’ultimo saluto a Franco Ferrarotti. Nel libro “Lettera a un giovane sociologo” il suo testamento spirituale

14 Nov 2024 10:51 - di Redazione
franco ferrarotti

L’ultimo saluto a Franco Ferrarotti, padre della sociologia italiana, scomparso all’età di 98 anni, si terrà all’Università “La Sapienza” di Roma, di cui era professore emerito, domani, venerdì 15 novembre, alle ore 14, nell’Aula Falcone e Borsellino della Facoltà di Giurisprudenza. Lo annuncia tramite l’Adkronos il genero Lorenzo Battino. Al funerale laico parteciperanno i suoi ex allievi e colleghi universitari oltre agli amici e ai parenti. Il decano della sociologia lascia i figli Laura, Marisa, Pietro e Roberto.

Franco Ferrarotti è morto all’ospedale San Giovanni di Roma mercoledì 13 novembre dove era stato ricoverato recentemente. Era stato operato e l’intervento era andato bene ma poi sono sorte una serie di complicanze. Fino a quasi all’ultimo l’illustre sociologo è stato cosciente e vigile. Nonostante l’età avanzata, fino all’estate scorsa ha continuato a scrivere saggi, alcuni dei quali sono ora destinati a uscire postumi.

Ferrarotti aveva da poche settimane licenziato il libro in cui fa il punto sulla sua disciplina nella forma di una “Lettera a un giovane sociologo”, una sorta di testamento spirituale che sarà in libreria il 22 novembre per le edizioni Bibliotheka (40 pagine, 12 euro). La sociologia – afferma l’intellettuale – è “vittima del suo successo. Si è proposta come facile rimedio per studiosi sfortunati in altri campi. Nei casi migliori è divenuta giornalismo investigativo. In ogni caso, tende a perdere la visione d’insieme del sociale e la capacità di interconnettere in modo creativo i suoi vari aspetti”.

La rettrice della “Sapienza”, Antonella Polimeni, ha espresso, a nome suo personale e di tutta la comunità universitaria, “profondo cordoglio per la scomparsa di Franco Ferrarotti, docente emerito di sociologia”, ricordandolo come “uno dei sociologi italiani più affermati all’estero”. “Ferrarotti si è interessato dei problemi del mondo del lavoro e della società industriale e postindustriale, dei temi del potere e della sua gestione, della tematica dei giovani, della marginalità urbana e sociale, delle credenze religiose, delle migrazioni – sottolinea Polimeni – Una particolare attenzione è stata dedicata nelle sue ricerche alla città di Roma. Ha sempre privilegiato un approccio interdisciplinare e insistito sull’importanza di uno stretto nesso tra impostazione teorica e ricerca sul campo. Da attento osservatore della società e della sua trasformazione, Franco Ferrarotti affiancò alla carriera accademica quella politica. Per dodici anni fu consigliere e stretto collaboratore di Adriano Olivetti, al quale subentrò in Parlamento per la terza legislatura – nel periodo tra il 1958 e il 1963 – tra le fila del Movimento di Comunità”.

Dal 1961 Ferrarotti si dedicò al percorso accademico, ottenendo all’Università “La Sapienza” la prima cattedra di Sociologia in Italia, a seguito del primo concorso bandito per questa disciplina, venendo per questo considerato a tutti gli effetti il decano della sociologia italiana. All’Ateneo romano è stato anche coordinatore del Dottorato in Teoria e ricerca sociale. Ferrarotti è ricordato inoltre per aver contribuito alla creazione della Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento, dove ottenne la sua seconda cattedra. Ferrarotti è stato direttore della rivista “La Critica sociologica”, da lui fondata nel 1967, e co-direttore della “Rivista di Filosofia”, al fianco Norberto Bobbio. I suoi libri sono stati tradotti in francese, inglese, spagnolo, in russo e in giapponese; è stato autore di numerosi libri apprezzati da scrittori, artisti e scienziati sociali; ha collaborato con le maggiori riviste scientifiche statunitensi, oltre che europee, ricevendo numerosi premi: tra i più insigni quello dell’Accademia dei Lincei nel 2001.

Nato a Palazzolo Vercellese il 7 aprile 1926, si era laureato in filosofia all’Università di Torino

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