Albania, le toghe pro-migranti sbarrano ancora la rotta: il tribunale di Roma sospende due provvedimenti

11 Nov 2024 16:42 - di Redazione
migranti Albania

Migranti in Albania, tutto come previsto, anche se non proprio atteso, ma comunque paventato. Ora però, con la conferma arrivata dall’annuncio de La Presse, la cronaca di un verdetto annunciato è di fatto realtà depositata: la sezione Immigrazione del tribunale civile di Roma ha sospeso due provvedimenti di trattenimento, nei confronti di due cittadini che erano collocati, nel mese di ottobre scorso nel centro di prima accoglienza di Gjader in Albania, per cui i giudici della sezione immigrazione non convalidarono i trattenimenti nel centro dove, è utile ricordarlo, erano stati portati cittadini provenienti da Egitto e Bangladesh.

Migranti in Albania: il Tribunale di Roma ha detto no a due trattenimenti

Ci risiamo insomma: ancora una sentenza che si mette di traverso rispetto alla linea adottata dal governo nella gestione dei flussi migratori con l’intesa tra Roma e Tirana. Un caso che va a sommarsi a quanto stabilito a ottobre della giudice Silvia Albano del Tribunale di Roma e pochi giorni dopo dal collega di Bologna Marco Gattuso. E che – secondo quanto riferisce La presse nel divulgare la notizia e la motivazione riportata nel dispositivo – si ricollega direttamente alla decisione che dovrà essere presa a luglio del 2025 dalla Corte Europea di Giustizia di Lussemburgo, che la prossima estate si pronuncerà sulla compatibilità con la disciplina Ue del nuovo decreto del governo sui “Paesi sicuri”.

La motivazione nel dispositivo fa riferimento alla futura decisione della Corte Europea di Giustizia

«Questo Tribunale – si legge nel dispositivo riportato da La Presse – ha sottoposto alla Corte di Giustizia Ue alcuni quesiti pregiudiziali riguardanti la designazione dei paesi di origine sicura da parte del D.L. n. 158/2024. Ritenuto necessario attendere la decisione della Corte di Giustizia sui quesiti pregiudiziali proposti; ritenuto, però, che il protrarsi dei tempi della decisione sulla domanda di sospensione avrebbe ricadute negative sulla posizione soggettiva del richiedente asilo, sia in termini di diritto di soggiorno sul territorio nazionale. Che di perdurante titolarità del permesso di soggiorno provvisorio, posto che il comma 4 dell’art 35 ter del d.lvo n. 25/2008 prevede che tale permesso di soggiorno venga rilasciato quando l’istanza di sospensione sia accolta; dispone, nelle more della decisione della Corte di Giustizia, la sospensione dell’efficacia esecutiva del provvedimento impugnato».

Migranti in Albania, dalle toghe un ennesimo tentativo di sabotare l’intesa Roma-Tirana

Pertanto, in attesa di tale decisione, il provvedimento è quindi sospeso. Così come resta da capire quali effetti avrà questa «sospensione». Per ora non si può che limitarsi a constatare che quest’ulteriore verdetto rischia di ingessare funzione e utilità del Cpa di Gjader e di “surgelare” il protocollo Italia-Albania sui migranti. Congelando i trattenimenti in corso, infatti, il nodo del contendere resta intricato nella matassa che intreccia politica e magistratura sul tema migranti, avvitato sul groviglio “Paesi sicuri”. Quel che sembra sempre più evidente e non certo soggetto a sospensioni di giudizio, è il reiterato tentativo politico-giudiziario di sabotare l’intesa sui migranti Italia-Albania, proprio in una fase in cui in cui molti paesi d’Europa dichiarano, a chiare lettere, di voler adottare identiche soluzioni e proporre uno schema simile anche per la Ue.

L’escamotage delle toghe con l’aiutino chiesto da casa alla Corte Ue…

Un progetto che ha messo in allarme una parte delle toghe risolute a bloccarne ingranaggi e modalità con il ricorso all’aiutino da casa richiesto alla Corte Ue per decifrare se l’elenco dei Paesi sicuri è applicabile e traducibile in atti o meno.

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