Art Bonus, Tagliaferri: “Raggiunto il primo miliardo di donazioni”. Mazzi: “Il futuro nel mecenatismo dei privati” (video)
L’Art Bonus festeggia i primi dieci anni superando il miliardo di contributi. Il traguardo importante per il nostro patrimonio artistico e il suo futuro si è festeggiato al Ministero della Cultura alla presenza del sottosegretario Giammarco Mazzi ed dell’ad di Ales Fabio Tagliaferri. Proprio quest’ultimo ha fornito ai presenti nella Sala Spadolini di via del Collegio Romano la notizia che fa bene a chi ama le nostre ricchezze artistiche ed investe nel settore che tutto il mondo ci invidia. “Proprio nei giorni scorsi abbiamo raggiunto il primo miliardo complessivo raccolto attraverso l’Art Bonus”. Bisogna fare un passo indietro di dieci anni per rammentare le caratteristiche dell’Art Bonus, strumento determinante ideato del 2014 per favorire il mecenatismo: ossia quell’”alleanza tra il pubblico e il privato su cui si basa il futuro della cultura”. Ne è convinto il sottosegretario: “Non credo che ci possa essere speranza per la nostra cultura se tutto è appoggiato soltanto sulle risorse pubbliche”.
Presentati i dati statistici sui risultati raggiunti fino ad oggi
L’Art Bonus dunque spegne dieci candeline e raggiunge l’importante cifra di un miliardo di euro raccolti in tutta Italia. Il primo decennio dello strumento che riconosce ai donatori un credito d’imposta del 65% delle erogazioni liberali a sostegno di un bene culturale. Il mecenatismo è inscritto nel dna della nostra storia culturale, come rammenta il termine stesso. E infatti i numeri sono più che soddisfacenti. Più di un miliardo di fondi raccolti, appunto, di cui oltre 358,5 milioni solo in Lombardia. Seguono Piemonte (134 milioni), Toscana (130,2), Emilia-Romagna (127,1) e Veneto (113,1). Grandi donatori tra i privati cittadini, dai quali arriva il 62% delle 44309 donazioni (per un ammontare di 45,8 milioni di euro); mentre i restanti 25% e 13% provengono rispettivamente da imprese ed enti non commerciali (che contribuiscono per 468,6 e 486,1 milioni). Circa 600 milioni sono andati ad enti dello spettacolo, più di 200 milioni a enti pubblici centrali e territoriali, il resto a concessionari di beni culturali pubblici.
I mecenati
Gli interventi totali sono stati 6901: in pole position la Toscana con i suoi 1199, poi Emilia Romagna (957), Piemonte (811), Lombardia (793). Gli enti beneficiari sono 2714, concentrati soprattutto tra Lombardia (365), Toscana (343) e Piemonte (322), con il 53% del totale in Nord Italia, il 28% nel Centro e il 19% al Sud.I mecenati sono stati 44309, soprattutto in Lombardia (10429) ed Emilia Romagna (9577); seguite a distanza dalla Toscana (4549). “Dobbiamo incrementare e migliorare in particolare nei confronti del Sud Italia – ha ricordato il presidente e ad di Ales, Fabio Tagliaferri – che è la parte del nostro Paese che ancora non ha colto l’opportunità effettiva di questa legge”. Primi posti nelle categorie ‘Beni e luoghi della cultura’ e ‘Spettacolo dal vivo’ del concorso Art Bonus 2024 all’Accademia Carrara di Bergamo e l’Associazione Flautisti Italiani di Baronissi (Salerno), premiate nel corso dell’incontro. Secondo e terzo posto nella prima sezione al Comune di Torino con il progetto ‘Nati per leggere 2022’ delle Biblioteche civiche torinesi e alla Fondazione Brescia Musei, mentre per la seconda riconosciuti il Teatro Regio di Parma e l’Accademia Perduta/Romagna Teatri di Forlì.
Dalla messa in sicurezza delle torri Garisenda e degli Asinelli a Bologna fino alle manutenzioni straordinarie del Giardino della Kolymbethra ad Agrigento (quest’ultimo anche grazie all’impegno del Fai): tanti i progetti citati che hanno ricevuto contributi con Art Bonus in questi dieci anni.
Tanti gli esempi virtuosi
“Ci sono tanti esempi virtuosi in Italia- ha aggiunto Mazzi- . Ne cito uno per tutti, quello de La Scala di Milano, ma potrei citare anche l’Arena di Verona. La Scala addirittura si sostiene più con risorse private che con risorse pubbliche”. Per Mazzi “ci sono tanti modi di coinvolgere i privati, occorre anche essere creativi “. Molto efficace il nuovo spot promozionale girato a Palazzo Barberini di Roma, che andrà in onda a partire da novembre come pubblicità progresso. Fabio Tagliaferri ha affermato: “Vogliamo coinvolgere attivamente i cittadini e riavvicinarli al patrimonio culturale attraverso un’azione di comunicazione e formazione capillare”.
Mazzi: “Siamo una superpotenza culturale”
Reduce dal G20 della Cultura che si è tenuto a Salvador de Bahia, in Brasile, Mazzi ha concluso ricordando che “siamo una superpotenza culturale. Il settore ha un milione e mezzo di occupati, il 5,8% del totale degli occupati. Il sistema produttivo vale più di 95 miliardi di euro e attiva oltre 271 miliardi. E’ composto da migliaia di organizzazioni culturali, sono 4.500 realtà che aprono al pubblico luoghi del patrimonio, più di 60.000 formazioni non profit specializzate in arte e cultura, oltre 8.000 biblioteche, 18.000 spazi teatrali, 36.000 organizzazioni dello spettacolo, 5.200 cinema, 1.600 gestori di sale, 275.000 imprese. Un settore in piena crescita economica, i numeri parlano chiaro. Nel 2023 in Italia ci sono stati 265 milioni di spettatori che hanno speso in totale 2 miliardi e 172 milioni di euro. Più che di un soft power, per il settore della cultura parlerei di strong power della nostra identità”.