Banana d’oro di Cattelan venduta a 6,2 milioni di dollari. Il fortunato acquirente: “La mangerò”
Non una scultura in marmo, non un dipinto su tela, ma una banana. Proprio così: una banana attaccata al muro con del nastro adesivo argentato è riuscita a fare la storia del mercato dell’arte. Cos’ha di speciale? È un fenomeno culturale. La celebre opera di Maurizio Cattelan, Comedian, ha polverizzato ogni previsione, raggiungendo l’astronomica cifra di 6,2 milioni di dollari durante un’asta di Sotheby’s a New York. E, come se il prezzo non fosse già abbastanza surreale, il nuovo proprietario ha dichiarato: «Nei prossimi giorni, mangerò personalmente la banana come parte di questa esperienza artistica unica».
L’opera di Cattelan “è un fenomeno culturale”
L’asta si è svolta nella sede di Sotheby’s nell’Upper East Side, dove sette offerenti si sono dati battaglia per oltre dieci minuti, trasformando la banana in un trofeo da miliardari. Il vincitore? Justin Sun, imprenditore cinese, fondatore della piattaforma di criptovalute Tron e già noto per le sue manovre eccentriche nel mondo della tecnologia e dell’arte. «Non si tratta di una semplice opera d’arte», ha dichiarato Sun dopo l’acquisto, «ma di un fenomeno culturale che unisce i mondi dell’arte, dei meme e della comunità delle criptovalute». Parole che sembrano un manifesto del nostro tempo, dove il genio viene dall’assurdo e l’assurdo da un gioco di prestigio.
I’m thrilled to announce that I’ve bought the banana🍌 !!! @SpaceX @Sothebys I am Justin Sun, and I’m excited to share that I have successfully acquired Maurizio Cattelan’s iconic work, Comedian for $6.2 million. This is not just an artwork; it represents a cultural phenomenon… pic.twitter.com/lAj1RE6y0C
— H.E. Justin Sun 🍌 (@justinsuntron) November 21, 2024
Sgarbi: “l’opera d’arte non è più un bene rifugio ma un bene di fuga”
Cattelan, artista noto per le sue provocazioni, colpisce anche stavolta. Da Love al water d’oro intitolato America, e ora Comedian, le sue opere ridefinisco il concetto stesso di arte. «Quanto accaduto stanotte, dimostra che l’opera d’arte non è più un bene rifugio ma un bene di fuga», commenta Vittorio Sgarbi. «Non è più una cosa che si rivaluta come un immobile ma una cosa che appartiene al nostro pensiero. È un percorso che in qualche modo toglie materia all’opera e la fa diventare puro pensiero, una cosa mentale».
In veste di critico, Sgarbi confessa: «Questo nuovo record legittima il pensiero che Cattelan si muove in termini diversi da quelli della tradizione figurativa fin qui concepita. E questa è la novità: indicare una strada nuova alla creatività, che è appunto un fatto spirituale».
Il business dietro la banana d’oro
Oltre al pensiero, dietro al “frutto proibito” c’è però un vero e proprio business. Nel 2019, quando fu presentata per la prima volta ad Art Basel Miami Beach, l’opera era stata venduta per “appena” 120.000 dollari. Oggi il suo valore è aumentato di cinquanta volte, rendendola un’icona dell’arte contemporanea e del marketing culturale.
Un mercato in crisi o che rinasce?
Il risultato di stanotte arriva in un momento cruciale per il mercato dell’arte, che nel 2024 ha visto le vendite in asta perdere dal 20 al 25 percento del fatturato rispetto all’anno precedente. Eppure, la banana di Cattelan ha scatenato un’attenzione globale, dimostrando che il mercato dell’arte di alto livello resiste agli scossoni economici. Come ha sottolineato il catalogo di Sotheby’s, «nessun’altra opera del ventunesimo secolo ha provocato scandalo, acceso l’immaginazione e capovolto la definizione stessa di arte contemporanea». Insomma, questa banana è un vero e proprio cambio di paradigma.
Cattelan: “Si tratta di diffondere idee”
E ora, cosa ci aspetta? La banana di Cattelan si inserisce in una lunga tradizione di opere provocatorie, da Duchamp a Banksy, e dimostra che l’arte contemporanea può essere tutto e niente: un meme, un simbolo, un investimento. Ma forse è proprio questo il suo punto di forza. Come diceva lo stesso Cattelan: «Si tratta di diffondere il contenuto, sia esso qualcosa che si dice, un’idea o un’immagine. Alla fine, tutto appartiene a tutti».