Beavis e Butthead: quando i cartoni politicamente scorretti criticavano il woke e la società
“Beavis e Butthead” è il nome di una serie di cartoni animati che andò inizialmente in onda negli Usa nel 1993, dall’idea del produttore televisivo Mike Judge da cui nasceranno anche dei film. I personaggi principali sono due adolescenti che non hanno una gran voglia di fare e passano il loro tempo a bighellonare e a guardare programmi televisivi trash come Jersey shore, prendendoli in giro. il cartone animato presenta un linguaggio forte e quindi adatto agli adulti: in Italia andò in onda su Mtv e poi venne interrotto. La serie politicamente scorretta si interruppe nel 2012 all’ottava stagione, salvo poi tornare alla ribalta con due reboot nel 2022 e nel 2023. I due ragazzi non sono nient’altro che il ritratto della gioventù americana abbandonata, talvolta impigrita dalla noia e dall’ignoranza. Inoltre, i genitori sono assenti e i due sembrano vivere da soli.
Beavis e Butthead contro il woke
In un episodio della serie, una professoressa universitaria che ha tutta l’aria di essere fortemente progressista, li descrive come due portatori di “privilegio bianco”. Beavis e Butthead sono basiti, così una studentessa li delucida dicendo che” il privilegio bianco c’è quando le persone bianche, specialmente gli uomini, pensano automaticamente di poter prendere quello che vogliono” senza mai essere fermati dalla polizia. Poi altri studenti intervengono per continuare la spiegazione mentre la docente si congratula per l’esposizione. Alla fine l’insegnate chiede a loro due se siano disposti a comportarsi diversamente d’ora in avanti: ovviamente gli “ingenui giovanotti” sfruttano l’insensata spiegazione e iniziano ad entrare nei negozi mangiando gratis e prendendo ciò che vogliono infrangendo le regole, giustificandosi con “Ok abbiamo il privilegio bianco, voi non lo sapevate e nemmeno noi”. Una metafora satirica che serve a svilire il woke, perché la legge esiste per tutti.
Beavis e Butthead non sono educati, ma sono un monito contro l’idiozia
Le disavventure di Beavis e Butthead sono un monito contro l’idiozia, in quanto compiono delle azioni talmente stupide che poi sono costretti a pagarne sempre le conseguenze in un modo o nell’altro. Una delle chiavi di lettura suggerisce cosa sarebbe meglio non fare per evitare di finire nei guai e vivere una vita insensata oltre che priva di spunti davvero interessanti. Nella serie animata appare anche una ragazza chiamata Daria Morgendorffer, che resta spesso basita dai loro comportamenti e li biasima per tutto quello che fanno stupidamente. La giovane capisce che in quei due c’è qualcosa che non va e infatti si dimostra sempre superiore, oltre che più intelligente e diligente negli studi.
Due ragazzi che rappresentano una critica sociale
I due teenager americani non sono molto furbi, tanto che si mettono spesso nei guai: la colpa però è della mancanza di un’educazione seria e genitoriale che non hanno mai avuto modo di imparare. Beavis e Butthead sono sfortunati e privi di senno, tanto che quando incontrano i loro scellerati padri nel deserto non riescono neppure a riconoscerli. Al primo impatto viene da immaginare che la serie sia esclusivamente demenziale e scurrile, ma il senso è molto più profondo di quanto si vede in superficie: i due adolescenti sono abbandonati a loro stessi e non hanno idea di cosa sia davvero l’affetto. Beavis e Butthead rappresentano uno spaccato dell’America, quella che vive di apparenze e senza alcuna istruzione, disposta a fare di tutto pur di aver successo: una critica sociale molto forte verso quello che viene universalmente conosciuto come “Sogno americano” e che spesso può trasformarsi in un incubo economico.