Bologna, il sindaco delira: “Il governo ci ha mandato le camicie nere”. Salvini contro le “zecche rosse”
Il giorno dopo i vergognosi assalti degli anarchici e degli antagonisti dei centri sociali alle forze di polizia, impegnate ad evitare contatti col corteo dei “patrioti” e di CasaPound, a Bologna il clima è pesantissimo e il sindaco Lepore accusa il governo di aver inviato nella sua città “centinaia di camicie nere”. Ieri i collettivi avevano tentato di raggiungere la zona dove si trovava la manifestazione dei Patrioti ed erano entrati in contatto con la polizia a più riprese nel parco della Montagnola, tra lanci di oggetti e petardi. Aggressioni su cui si era abbattuta la riprovazione del premier Meloni, che aveva espresso la sua “totale solidarietà agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine, che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità”. “Spiace constatare che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi, anziché condannare apertamente questi episodi”, aveva poi aggiunto la Meloni, che oggi – alla vigilia della sua visita a Bologna – si ritrova nel mirino del sindaco Lepore.
Bologna, le accuse del sindaco Lepore al governo
“Mi chiedo come sia possibile che, ancora una volta, Bologna non venga rispettata: domani ci sarà la presidente Meloni in città, ci hanno mandato 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora a chiedere i fondi per l’alluvione”. E’ un attacco frontale all’esecutivo quello che Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ha lanciato, commentando quanto avvenuto ieri a Bologna, dove i manifestanti presenti ad un corteo hanno preso d’assalto le forze dell’ordine, provocando violenti scontri. “I principali ministri del governo e la presidente del Consiglio sono venuti in Emilia-Romagna in questi tre giorni. Esattamente in mezzo sono arrivati i ‘Patrioti’ di CasaPound. Non andava gestito così l’ordine pubblico, credo che il ministero degli Interni su questo debba dare spiegazioni alla città di Bologna”, ha concluso Lepore.
La replica di Fratelli d’Italia è durissima: “Ancora nessuna condanna da parte della sinistra contro i violenti che hanno aggredito le forze dell’ordine a Bologna. Ci sono feriti e si parla di scontri ma è sbagliato perché è una aggressione sistematica e le motivazioni sono sempre le stesse, che ci sia Casa Pound, la Lega , Fratelli d’Italia, Forza Italia o ultimamente si aggiunge la Brigata Ebraica. Chi non la pensa come i violenti e gli antagonisti di sinistra deve aspettarsi una aggressione e solo grazie alle forze dell’ordine non avvengono contatti, ma ci passano proprio le forze dell’ordine a cui va la nostra solidarietà. La sinistra giustifica la violenza contro le forze dell’ordine?” dichiara Salvatore Deidda, deputato FdI.
Salvini attacca i centri sociali e le “zecche rosse”
Matteo Salvini, in tour elettorale in Umbria, dopo gli scontri tra antagonisti e forze dell’ordine a Bologna si è invece scagliato contro i centri sociali, “zecche rosse, comunisti delinquenti, criminali da centro sociale, non lo so, definiteli come volete voi”. E promette: “Chiederò oggi stesso al ministro dell’interno una ricognizione di tutti i centri sociali occupati abusivamente in Italia perché troppo spesso sono covi di delinquenti, per iniziare a sgombrarli uno per uno, vanno chiusi e sigillati“. Secondo il vicepremier e ministro, “non sono manifestanti, non sono antifascisti, sono delinquenti, voglio passare dalle parole ai fatti, dopo i vergognosi atti di ieri da Bologna e Milano con la caccia al poliziotto”.