Botta e risposta Boccia-Bocchino su La7. “Vivo segregata in casa”, ma il giornalista la inchioda: un cumulo di bugie (video)

1 Nov 2024 10:30 - di Giulia Melodia
Boccia Bocchino

Maria Rosaria Boccia torna in tv, e ancora una volta sceglie le telecamere de La7 e il confortevole studio di Piazza Pulita con Corrado Formigli, dove ha già trovato accoglienza e spazio nelle scorse settimane per propagandare le sue versioni dei fatti. Ricostruzioni alternate a comodi silenzi ostentati sotto l’ombrello delle indagini in corso, e che la mettono al riparo dal rispondere nel merito, spiegare, argomentare. Ieri però, a replicare alle sue affermazioni ha trovato in studio Italo Bocchino: e il botta e risposta che è seguito ha surriscaldato l’atmosfera in studio. Nessun monologo per la Boccia, a parte quello iniziale al cospetto del conduttore…

A “Piazza Pulita” di scena il botta e risposta tra Boccia e Bocchino

Il metodo è sempre lo stesso: innestare la miccia sui social – dove l’imprenditrice è sempre molto attiva – e poi andare in tv per seminare dubbi, lanciare provocazioni e sostenere tesi che però poi, di fronte a chi gliene chiede conto, fatica a sostenere o di cui omette di spiegare la fondatezza e articolarne i riscontri. Stavolta però al solito copione si è aggiunto anche il paradosso del piagnisteo con cui puntare a trasformarsi da accusatrice in vittima: «Ho accettato di tornare in studio perché la gogna mediatica aumenta e si trova qualsiasi elemento per continuare a buttarmi del fango ingiustamente addosso». 

Il monologo dell’imprenditrice, le scintille del confronto in studio

E già l’ingresso in studio è tutto un programma… L’imprenditrice campana si presenta alle telecamere in elegante tailleur giacca e pantaloni neri, con tanto di accessorio strategico funzionale al racconto: gli occhiali con telecamera inclusa, gli stessi con i quali è entrata alla Camera dei deputati, che le erano stati sequestrati dalla Procura di Roma e che, annuncia sorridente, le sono stati restituiti solo ieri sera. «Ho accettato di tornare perché, come ha potuto vedere, la gogna mediatica non si abbassa, ma aumenta sempre di più e si trova qualsiasi elemento per continuare a buttarmi del fango ingiustamente addosso», ha detto Boccia.

Boccia fa la vittima, Bocchino la inchioda alle sue contraddizioni

Insomma, il tenore delle performances che verranno si capisce subito: l’intenzione è ancora una volta quella di trasformare lo studio tv de La7 in un pulpito che evidentemente Lady Pompei ritiene congeniale a poter lanciare tra vittimismo e silenzi a corrente alternata gli strali contro chi ne ha messo in mora dichiarazioni e j’accuse. E tutto, passando pure per “agnello sacrificale”. Così, protagonista assoluta della scena (non solo televisiva), tra sorrisetti beffardi e sguardo impenetrabile, sul caso Sangiuliano lady Pompei torna a sentenziare: «Da un punto di vista giudiziario – spiega – la fase è di indagini. Non sono ancora stata ascoltata e le indagini non sono ancora chiuse». Ma «non smetto di occuparmi di questa vicenda perché continuo ad ascoltare cose sulla mia persona che non sono vere».

«Non vado in giro. Vivo segregata in casa»

E ancora. Nell’intervista inziale con il conduttore di Piazza Pulita Boccia piazza subito un assolo altisonante: «Mi sembra che io più che essere giudicata nell’indagine, sono giudicata quotidianamente dai giornalisti che sono tutti giudici di Cassazione. Mi pesano tanto le notizie false», continua l’imprenditrice, che spiega di non andare «in giro. Vivo segregata in casa», dice la donna al centro dello scandalo che ha investito il Mic portando Sangiuliano alle dimissioni. Ma il suo monologo, poco dopo, si scontra con le domande e le affermazioni che Italo Bocchino le rivolge. Interrogativi stringenti a cui in un serrato botta e risposta, Lady Pompei evita accuratamente di replicare. Cosa che non fa altro che confermare le contraddizioni della donna: a partire dal casus belli del contratto revocato.

Il nodo del fatidico contratto: Boccia insiste, Bocchino la incalza

«Io sono qui perché non mi è stato dato un incarico, un contratto», ha esordito l’imprenditrice campana. Ma a quel punto Bocchino, che rivendica a più riprese l’importanza di una quarantennale amicizia con l’ex ministro, e la comprovata fiducia nella correttezza di Sangiuliano, incalza la Boccia. La mette alle strette con le sue stesse affermazioni. La inchioda, tra curriculum vantato e smentite seguite. Sulle foto che mostrano il cranio dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano segnato dalle ferite. E sulle presunte pressioni che la donna avrebbe esercitato sull’allora ministro. Tutto ricorrendo agli stessi post social e alle mail che a detta del giornalista la donna avrebbe inviato.

«Il contratto non esiste. C’è un iter che non si è completato»

Partendo proprio dal nodo del fatidico incarico, su cui Bocchino chiarisce innanzitutto: «Il contratto non esiste. E al ministero nessuno lo ha strappato o controfirmato. C’è un iter che non si è completato. Vuole sapere perché non è stato completato? Ho qui una sua email a Sangiuliano, il suo messaggio all’ex ministro dove lei annuncia falsamente di essere incinta. E Sangiuliano – ha poi aggiunto – che è una persona onesta, non poteva controfirmare il contratto di una donna che scrive mentre lui era a Rimini una mail: “Domani mattina io e il bambino andiamo a fare le analisi“».

La dialettica tra i due

La dialettica tra i due si farà sempre più accesa, con una sostanziale differenza – verità a parte –: il primo è sicuro delle sue argomentazioni e non palesa esitazioni, anzi, dimostra una veemenza che nasce dalla sicurezza delle informazioni e dei dati in suo possesso. Oltre che dalla conoscenza di Sangiuliano accreditata da una lunga e solida amicizia. La seconda, al contrario, esita. Ostenta sorrisi imbarazzati. Si mostra indecifrabile. Non risponde. A replicare in sua difesa provvede Luca Telese, ancora una volta. Ma questa è un’altra storia… (Clicca qui per vedere un passaggio del botta e risposta tra Italo Bocchino e Maria Rosaria Boccia a Piazza Pulita dal sito de La7).

 

 

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