“Sono stupefatto dalle dichiarazioni del sindaco Lepore al quale, come doveroso, il Governo ha sempre assicurato ogni forma di convinta e leale collaborazione, da ultimo in occasione della recente alluvione della città e delle connesse polemiche che ne sono conseguite”: risponde così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al primo cittadino di Bologna, dopo le polemiche per la manifestazione dei Patrioti e di CasaPound, sabato scorso a Bologna. C’è “irresponsabilità”, secondo il titolare del Viminale, nell’accreditare “la tesi non veritiera della presunta contrarietà allo svolgimento” dell’iniziativa. “Ancor più grave – aggiunge ancora Piantedosi – insinuare presunte regie o interventi ‘da Roma’” su quella che Lepore aveva definito “l’invio delle camicie nere con la regia del governo”, in riferimento ai cortei di destra presi d’assalto, con le forze dell’ordine, da anarchici e collettivi.
Camicie nere a Bologna con la regìa del governo? L’ira di Piantedosi contro Lepore: “Irresponsabile”
Matteo Lepore, da parte sua, aveva chiesto al ministro di spiegare “perché non si è portato il corteo da un’altra parte, come il comitato aveva deciso”. Lo ha detto, Lepore, in diretta televisiva su La7, in merito ai disordini in città e alla protesta degli antagonisti con le forze dell’ordine. Quella di sabato, ha ricordato il sindaco di Bologna, “è una manifestazione che aveva l’obiettivo di andare in piazza XX Settembre per attaccare l’amministrazione comunale su dei fatti criminali che ci sono stati un mese fa, quindi avevano l’obiettivo politico di andare in quella piazza. Non gli è stato impedito a scapito ovviamente della città. Qualcuno deve rispondere. La gestione di certo non è del Comune di Bologna ma del ministero degli Interni” ha illustrato il primo cittadino.
Le accuse del ministro Crosetto
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, definisce “vergognoso” l’attacco del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aggiungendo che davanti alla violenza “di qualsiasi colore politico” la risposta deve essere solo “democratica, civile e di protezione della legalità repubblicana, della Costituzione, della democrazia”. “Vorrei dire, senza alcuna acrimonia, al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, due cose – scrive il ministro su X -. La prima mi tocca premetterla, a scanso di ogni spiacevole e malevolo equivoco. Onoro e rispetto il tributo di sangue che la città di Bologna ha pagato sia durante la Liberazione dell’Italia che durante la stagione dello stragismo negli anni ’70. A maggior ragione, però, mi permetto di dirgli che parlare di un governo e di un ministro, il collega ed amico Piantedosi, che ‘con una regia mirata ci ha mandato le squadracce fasciste in città’ è non solo vergognoso verso il Governo e verso il ministro, ma anche che così non fa altro che esacerbare gli animi e soffiare sul fuoco. La migliore, anzi l’unica, risposta a chi – di qualsiasi colore politico sia, rosso o nero – terrorizza e mette a ferro e fuoco una città, picchiando agenti di polizia e delle forze dell’ordine che fanno solo il loro lavoro, deve essere solo una risposta democratica, civile e di protezione della legalità repubblicana, della Costituzione, della democrazia. Le istituzioni dovrebbero essere unite in difesa di chi le serve e le difende. La polizia ha difeso la città da squadracce, semmai. Chi pensa di poter lucrare qualche voto in vista delle elezioni, incitando gli animi alla violenza, fa solo danno all’Italia”.