Canone Rai, la maggioranza sotto in Commissione. L’opposizione “starnazza”, ma l’incidente finisce lì

27 Nov 2024 12:28 - di Natalia Delfino
canone rai

Incidente al Senato per la maggioranza che è andata sotto in Commissione Bilancio, sull’emendamento della Lega al dl Fisco che prevedeva la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro. Forza Italia ha votato con le opposizione e il testo è stato respinto con 12 voti contrari e 10 a favore. Fonti di Palazzo Chigi hanno ricordato che “il Governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà. L’inciampo della maggioranza sul tema del taglio del canone Rai non giova a nessuno”. L’episodio è stato strumentalizzato dall’opposizione, che lo ha voluto presentare come il segno di una coalizione “in frantumi”, ma gli stessi protagonisti hanno chiarito che si tratta di una questione legata all’esclusivo merito dell’emendamento e che quanto accaduto non è in alcun modo indicatore di problemi di natura politica.

Tajani ridimensiona il voto con l’opposizione: “Non c’è alcun problema, la maggioranza è coesa”

“La maggioranza è coesa, lavoriamo insieme per rispettare il programma che ci hanno dato con i quali gli italiani ci hanno dato consenso. Quindi non c’è alcun problema”, ha chiarito il vicepremier e leader azzurro, Antonio Tajani, ricordando che la questione del canone Rai non era nel programma di governo e che per Forza Italia è da sempre contraria al taglio del canone, che considera “non utile ad abbassare la pressione fiscale”. “Noi siamo assolutamente favorevoli ad abbassare la pressione fiscale, ma questa proposta non avrebbe portato nessun risultato perché si trattava solo di una partita di giro”, ha chiarito Tajani.

Gasparri: “Solo un’opinione diversa, inutile che l’opposizione starnazzi”

Anche il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, ha ribadito che non c’è alcun “problema politico, ma un’opinione diversa su un punto”. Quindi, rivolgendosi alle opposizioni, ha detto di capirne “lo starnazzamento, ma non è accaduto assolutamente nulla di nuovo”. “Ci vedranno uniti e vincenti tra pochi minuti quando approveremo il disegno di legge che abolisce i quiz per la facoltà di Medicina. Il nostro è un governo dei fatti, le opposizioni – ha concluso Gasparri – sono vaniloquenti”.

Malan: “Non siamo contenti, ma non ci sono problemi di stabilità della maggioranza”

“C’è stata questa divergenza, un fatto di cui non siamo contenti ma si va avanti. Non cambia la fisionomia del provvedimento e tantomeno crea problemi alla stabilità della maggioranza”, ha commentato il capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan. Rammarico per il voto di Forza Italia è stato espresso dalla Lega. “Per Pd, M5S Italia Viva e sinistra evidentemente uno sgravio per le famiglie non era utile e in commissione hanno votato contro. Spiace notare che al loro voto si è aggiunto il voto di Forza Italia e l’emendamento è stato respinto per due voti”, ha detto il senatore Claudio Borghi, aggiungendo che “la Lega continuerà a sostenere ogni iniziativa per ridurre le tasse per famiglie e imprese, chi, come la sinistra, a parole dice di voler aiutare i poveri ma al voto la pensa diversamente sia almeno sincero nei confronti dei cittadini”. Successivamente la Lega si è astenuta su un emendamento di Forza Italia sulla sanità in Calabria, che non è passato, ma anche questo voto non ha avuto alcuna ripercussione nella maggioranza. “Prendo atto di quello che decide la commissione”, ha commento l’estensore dell’emendamento, il senatore azzurro Claudio Lotito.

La sinistra si illude, ma il caso non esiste: l’incidente è già superato

Il caso, dunque, esiste solo nelle reazioni della sinistra. Secondo Elly Schlein, “la maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti”. Di più: “Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro, a competere anziché governare il Paese”, ha aggiunto la segretaria dem. Per Giuseppe Conte addirittura Giorgia Meloni dovrebbe chiarire “se esiste ancora la maggioranza”. Enrico Borghi di Italia Viva ha pronosticato “ripercussioni” e per Angelo Bonelli di Avs il governo sarebbe “alla frutta”. Intanto, però, sempre alla Camera la maggioranza, dopo la fiducia di ieri, ha portato a casa il decreto Flussi, che ora passa al Senato, e sullo stesso dl Fisco i lavori sono andati avanti senza ulteriori problemi: la commissione Bilancio ha terminato regolarmente le votazioni sugli emendamenti e ha dato il via libera al dl fisco con il mandato al relatore. Il testo approderà domani in aula. Insomma, la questione è già chiusa.

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