Daniele Silvestri cambia bersaglio ma non tormentone: “Musk è il nuovo nemico”

16 Nov 2024 18:22 - di Giovanni Pasero
Daniele Silvestri

“Scotto come il tagliolino al pesto” della sua canzone più nota, Daniele Silvestri annuncia una nuova crociata nel segno della “resistenza” e della “lotta comunista”. Il cantautore romano, che quest’anno celebra i 30 anni di carriera, ha scelto un centro sociale romano (il Forte Prenestino occupato) per rispolverare gli slogan sessantottini, con molta retorica e senza neanche un filo di autoironia.

Al quotidiano Il Domani rilascia un’intervista che sembra una dichiarazione di guerra alla amatriciana. Alla giornalista del quotidiano diretto da Emiliano Fittipaldi dice di avere trovato un nuovo nemico dopo Berlusconi. Quel Cavaliere odiatissimo negli anni ruggenti (e poco importa che il padre Alberto, storico collaboratore di Maurizio Costanzo, fosse stato uno degli autori di punta della Fininvest). Oggi, il nemico pubblico numero uno per Silvestri è Elon Musk. Il simbolo del capitalismo, perfetto bersaglio per gli strali di un convinto sostenitore dei regimi del comunismo reale (in primis la Cuba castrista).

Al Forte Prenestino occupato illegalmente il concerto per la legalità di Daniele Silvestri

Nel manifesto del Forte Prenestino il concerto viene dipinto in termini decisamente barricaderi. “La neutralità non ci appartiene – si legge – e anche con questo concerto ribadiamo che gli spazi occupati e autogestiti sono vivi, si autoproducono e lottano nonostante lo Stato di polizia fascista e coloniale li vorrebbe eliminare o bonificare con qualche progetto di consumo, omologante e speculatorio a beneficio di pochi”. Poi l’attacco alle leggi del governo: “Con il DDL 1660 tutte le occupazioni sono ancor di più nel mirino degli attacchi del governo Meloni, che vorrebbe criminalizzare tutte le forme di dissenso inclusa la nostra socialità, la nostra controcultura e le nostre battaglie”.
“Il 16 novembre – si legge ancora nel comunicato – la rabbia di sempre si unirà alla musica di Silvestri per dilagare in un grido di solidarietà con tutti i popoli in lotta: il popolo palestinese che da 76 anni è sotto occupazione e tutt’oggi resiste all’assedio genocida sionista, la resistenza curda del Rojava così come anche la lotta Zapatista”.

“Squallido che chi pensa di poter fare come gli pare si scaglia contro chi gli ricorda che ci sono delle regole”, ha detto Silvestri alla giornalista del Domani a proposito dello scontro del governo Meloni con la magistratura. L’appello del cantautore romano nel nome della legalità poco prima di esibirsi nel centro sociale occupato illegalmente da oltre quarant’anni. E questa è quasi più divertente della Paranza.

Commenti

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  • pietro 16 Novembre 2024

    I fenomeni komunisti dello spettacolo della “cultura”, cavalcano l’onda Musk, è la nuova moda la nuova opportunità per mantenere viva la visibilità un faro per illuminare l’ombra che li avvolge , anche perchè privi di nuove e forti idee .., questi poveretti si attaccano a tutto quello che offre il mondo effimero!