De Luca si fa approvare il terzo mandato dal “suo” Pd: inizia la scissione, la Schlein ora vacilla
Il “suo” Pd personale, quello campano, fatto di sudditi, vassalli e amichetti vari, serve al presidente De Luca l’assist per bombardare la leader ufficiale del partito, Elly Schlein, costretta a ingoiare quella che è molto più di una sconfitta politica: è una sfida alla sua leadership, che De Luca fa coincidere con la sua mossa dello “sceriffo”. Una legge sul tavolo, l’approvazione da parte del Consiglio regionale della Campania, la possibilità di ricandidarsi per il terzo mandato, trasformandolo – con una forzatura normativa – in un secondo mandato. Con l’aiuto del “suo” Pd, quello che a lui risponde e che ha disatteso le indicazioni della Schlein, fino a decretare il trionfo politico del Governatore “scissionista”, in aula col cornetto portafortuna e portavoti.
De Luca e il terzo mandato: la sfida a Elly Schlein
Sono stati 34 i voti favorevoli al Consiglio regionale della Campania per l’approvazione della proposta di legge che potrebbe aprire la strada al terzo mandato consecutivo per Vincenzo De Luca. La proposta di legge ‘Disposizioni in materia di ineleggibilità alla carica di Presidente della Giunta regionale, in recepimento dell’articolo 2, comma 1, lettera F della legge 2 luglio 2004 n. 165‘, recependo così la norma nazionale, è stata approvata con il voto favorevole dei consiglieri di Azione (4 voti), De Luca Presidente (6 voti), Italia Viva (4 voti), Pd (8 voti, compreso De Luca), poi Psi-Campania Libera (5 voti), Gruppo misto (6 voti), Moderati riformisti-nPsi), 1 voto. I voti contrari sono 16, di cui 3 dal M5S, 4 da Fdl, 4 dalla Lega, 3 da Moderati e Riformisti, 2 da Gruppo Misto, mentre si è astenuto un consigliere (Fiola, Pd).
Il Pd: “Non sarà il nostro candidato”
E la Schlein? Per il momento lascia parlare altri. “Prendiamo atto del voto del Consiglio regionale della Campania che di fatto apre alla possibilità di un terzo mandato per l’attuale Presidente della Regione”, dice in una nota Igor Taruffi, Responsabile Organizzazione nella segreteria nazionale del Pd. “Deve però essere chiaro che il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche. Al di là del voto di oggi quindi Vincenzo De Luca non sarà il candidato Presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali”.
L’ironia delle opposizioni
“Esiste un Pd a Roma ed uno a Napoli. Lo certifica il voto in Regione Campania sul terzo mandato a De Luca. Cosa farà ora la Schlein con i Consiglieri regionali del Pd che hanno votato contro la linea nazionale? Hanno votato un obbrobrio giuridico che rappresenta anche un infarto della logica politica visto che un terzo mandato sarebbe consentito solo a De Luca quando la Schlein ha pubblicamente dichiarato che a prescindere dalla Legge il Governatore uscente non sarà il candidato del Pd e del centrosinistra”, dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, commissario regionale del partito in Campania. E il governo? Impugnerà la legge appena approvata dal Consiglio regionale campano che consente a Vincenzo De Luca di ricandidarsi? “Adesso vediamo…”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano rientrando a piedi a Palazzo Chigi. Il destino del Pd, della Schlein e di De Luca è nelle mani della Meloni…