Don Patriciello ‘scomunica’ Saviano: tu a Caivano non sei mai venuto, Meloni sì

10 Nov 2024 12:33 - di Vittorio Giovenale
Patriciello Saviano

“Roberto Saviano scrive che ‘Gli omicidi dimostrano il fallimento completo del modello Caivano‘. Falso”: in un lungo post su Facebook, don Maurizio Patriciello, parroco del Parco verde di Caivano, hinterland a nord di Napoli, risponde al giornalista e scrittore che in queste ore ha rilasciato dichiarazioni deliranti, collegando la morte del 18enne di Napoli a un fantomatico “fallimento del modello Caivano”. Una lunga intemerata contro il governo, raccolta dall’agenzia LaPresse.

Il lungo post di don Patriciello che sconfessa Saviano

“Caro Roberto, sono passati quasi 20 anni da quando – sconosciuto giornalista – venisti al Parco Verde per scrivere dell’omicidio di un nostro ragazzo di 15 anni. Quel racconto finì nel tuo libro Gomorra – scrive don Patriciello – Da allora – lo sai bene – ti ho invitato tante volte a ritornare. A dare voce alle nostre voci. Non lo hai mai fatto. Non sei mai venuto”.

Un invito, che, ricorda il parroco, è stato accolto dalla premier Giorgia Meloni, “un merito che altri, prima di lei, non hanno voluto o potuto prendersi. La verità è limpida come l’acqua di sorgente”. “No, Roberto, gli ultimi omicidi non dimostrano affatto il completo fallimento del modello Caivano, ma sono il frutto avvelenato e velenoso di decenni di disattenzione verso il dramma della camorra, della terra dei fuochi, delle problematiche giovanili, delle nostre bistrattate periferie. Ti auguro ogni bene. E ti invito ancora una volta a ritornare al ‘Parco Verde'”, sottolinea.

“Per essere credibile devi stare al di sopra delle parti”

“Se vuoi bene al tuo popolo, non remare contro. Si perde solamente tempo. Lascia che lo facciano i politici di professione”, dice il prete coraggio a Caivano. “Noi, preti, giornalisti, scrittori, intellettuali, dobbiamo essere capaci di stare al di sopra delle parti. Essere coscienza critica. Sempre con le mani pulite – afferma Patriciello rivolto a Saviano – Viceversa, non saremmo credibili”.

“Gli ultimi tre orribili omicidi avvenuti a Napoli dovrebbero bastare per farci diventare più intellettualmente onesti, pensosi, umili; più veri – aggiunge – Dovremmo tutti arrossire di vergogna e chiedere perdono ai ragazzi per le ruberie perpetrate negli anni da politici che hanno pensato a riempire solo le loro tasche. Per lo spreco enorme di denaro pubblico. Per non essere stati in grado di bloccare le tonnellate di droga che hanno invaso la Campania e l’Italia. Per avere costruito impensabili quartieri con materiali fatiscenti per ammassarvi migliaia di persone lasciandole poi in balia di prepotenti e camorristi”.

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