Donzelli: “La bomba di Torino un atto di terrorismo. La sinistra abbandoni le ambiguità”

16 Nov 2024 10:00 - di Luciana Delli Colli
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Gli scontri di Torino, con la bomba artigianale lanciata contro la polizia; il tono generale di odio e violenza; l’impropria sovrapposizione per cui il diritto alla protesta viene utilizzato come salvacondotto per qualsiasi eccesso. Tutto nelle manifestazioni di ieri indica una direzione precisa: non c’è più spazio per giustificazionismi e “distrazioni”. “È giunto il momento per la sinistra di uscire da ogni ambiguità“, ha avvertito il deputato e responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, per il quale il termine “odio” per definire fatti come le immagini di Giorgia Meloni e dei ministri dell’Università e dell’Istruzione, Anna Maria Berini e Giuseppe Valditara, con vernice rossa e date alle fiamme, “è persino poco”.

Donzelli: “Ci sono ragazzini che giocano agli anni ’70, la sinistra si schieri con lo Stato”

“Basta strizzare l’occhio a violenti ed estremisti. Si schierino (a sinistra, ndr) nettamente con lo Stato e con i ragazzi in divisa. Noi, del centrodestra, abbiamo le idee chiare: siamo sempre stati e staremo sempre con le Istituzioni”, ha sottolineato Donzelli in un’intervista al Tempo, chiarendo che “ci sono dei ragazzini, un po’dei centri sociali, un po’ di altre estrazioni, ma pur sempre di sinistra, che stanno portando avanti un gioco pericoloso: stanno giocando agli anni ’70”. “Le immagini di queste manifestazioni lasciano sgomenti, e auspichiamo parole nette, perentorie dai genitori politici di chi ha manifestato”, ha chiarito l’esponente di FdI.

La bomba di Torino è “un atto di terrorismo, perché si attaccano le forze di polizia che rappresentano lo Stato”

Donzelli, quindi, per chiarire la gravità del clima si è soffermato su Torino, dove “c’è qualcuno che ha fabbricato un ordigno e lo ha tirato contro le forze dell’ordine”. “Questo è chiaramente un atto di terrorismo, perché si attaccano le forze di polizia che rappresentano lo Stato”, ha commentato, ricordando che a sinistra “le volte nelle quali si trovano costretti a condannare, lo fanno sempre con un ma finale. Non si fermano mai alla condanna: i ragazzi hanno sbagliato, ma va tutelata la libertà di espressione, ma il Viminale, ma la Meloni”. Parole, quelle di Donzelli, che trovano un riscontro immediato in quanto accaduto ieri: Schlein ha sì condannato, ma con un “ma” che si è fatto addirittura paragone tra ciò che è accaduto in piazza e quelle che a suo avviso sarebbero state strumentalizzazioni da parte del governo. “La violenza è intollerabile, così come – ha detto la segretaria del Pd – la strumentalizzazione politica della violenza che non dovrebbe fare nessuno, in particolare modo chi ha responsabilità di governo”.

La classe dirigente di FdI cresciuta nel movimentismo, “ma sempre a volto scoperto e senza usare le violenza”

“Ecco – ha proseguito Donzelli – io credo sia arrivato il tempo di dire basta a questi ma, a queste giustificazioni. A Torino è stata ammainata la bandiera italiana ed è stata sostituita dalla bandiera palestinese. È un atto emblematico”. Poi, soffermandosi sul ruolo dei centri sociali che “inquinano le manifestazioni del legittimo dissenso”, Donzelli ha ricordato che “la nostra classe dirigente è cresciuta nel movimentismo”. “Io lo voglio dire con forza: viva lo spontaneismo. Ma nessuno di noi, di destra, è mai sceso in piazza mascherato, o col volto coperto o con l’intento di picchiarsi con le forze dell’ordine. Chi ha idee – ha sottolineato – manifesta a volto scoperto e senza usare violenza”. Infine, rispondendo a una domanda di Christian Campigli, che firma l’intervista, sul ritorno dell’antisemitismo, il deputato di FdI ha chiarito che si tratta di un pericolo concreto e che “un conto è criticare il governo israeliano, un conto è negare il diritto allo stato di Israele di difendere o persino di esistere”. “La sinistra deve prendere atto che esiste questo problema e risolverlo. La destra – ha concluso Donzelli – lo ha fatto da decenni”.

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