Dopo il fango su Spagna, premier e reali, monta la rabbia per la fuga di Sanchez: “È scappato come un topo” (video)

4 Nov 2024 15:50 - di Lorenza Mariani
fuga di Sanchez

Fango sulla Spagna, ma il meteo stavolta non c’entra. Stavolta si parla del fango lanciato da una folla di sopravvissuti all’alluvione e inferocita contro le autorità che ieri hanno avuto la pessima idea di recarsi sui luoghi del disastro a Paiporta, nella regione di Valencia, dove si registrano finora oltre duecento morti. In quel luogo devastato e disperato, Re Felipe, la Regina LetiziaPedro Sanchez, accompagnati dal governatore Mazòn, hanno trovato ad accoglierli cittadini stremati almeno quanto furiosi, che sulle alte cariche in visita hanno riversato dolore, indignazione e rabbia. Lanciandogli contro palle di fango e accuse pesantissime. «Assassini», «diteci il vero numero dei morti», «ma non vi vergognate?», sono solo alcune delle grida risuonate ieri nella cittadina alle porte di Valencia. Fino a quello che è sembrato l’urlo meno offensivo di tutti: «Andate via».

La furia degli alluvionati su Sanchez (subito in fuga) e reali in visita nei luoghi del disastro

Ma tra tutti, come noto, è andata peggio al premier Pedro Sánchez che, come ha confermato il ministro degli Interni spagnolo, Fernando Grande-Marlaska alla Tve, «ha ricevuto un duro colpo» durante la visita con i reali a Paiporta, una delle città più colpite dalle alluvioni. Gli uomini della sicurezza hanno quindi deciso di portarlo via: ma più che una evacuazione di sicurezza, a giudicare dai commenti social che ancora oggi tengono banco rilanciando l’eco di quelle grida, e il refrain di quelle immagini che rimbalzano rumorosamente su X, è sembrata una ignominiosa fuga.

Le urla della folla: «Assassini», «Ma non vi vergognate?», «Andate via»…

Una visita interrotta ai primi segnali di forte tensione, alle prime urla. E una fuga accelerata quando un gruppo di persone si è avvicinata furiosamente all’auto di servizio del premier che stava abbandonando la scena, inveendo contro il mezzo al grido di “assassino” e lanciando fango e bottiglie. Ma anche prendendo a bastonate e a colpi di ramazza sportelli e finestrini della macchina. Oggi, il video dell’assalto è virale sul web. E ancor più dure delle immagini rilanciate, sono i commenti condivisi che si soffermano anche molto sull’impietoso paragone tra la fuga di Sanchez e il comportamento tenuto dagli altri membri istituzionali in visita a Paiporta.

Fango contro premier e reali, protocollo di sicurezza violato, grida e tensione: ma Re Felipe va incontro ai cittadini

Il dispositivo di sicurezza tenta di proteggere la delegazione reale, dopo che il protocollo è stato violato. Le persone hanno oltrepassato il cordone che era stato stabilito attorno ai reali. Per garantire la sicurezza sono intervenuti agenti della Polizia Nazionale a cavallo, oltre a membri della Guardia Civil. Poi, un gruppo di persone ha cominciato a gridare in coro “dov’è Pedro Sánchez?”. Il re ha già i vestiti visibilmente macchiati di fango, ma vuole continuare la visita e cerca di ascoltare un cittadino dopo averne consolato un altro. Il premier non si vede già più.

Il re resta, Sanchez sceglie la fuga: sui social l’impietoso paragone tra il premier e Felipe

Sanchez – accusato di aver sottostimato l’emergenza meteorologica e di aver ritardato i soccorsi causando centinaia di morti – è stato chiamato ”assassino”. Come anche il re. E contro il premier in particolare sono stati lanciati fango, bastoni e bottiglie di acqua. Palate di fango indirizzate anche contro il re e la regina, ma loro almeno sono rimasti a parlare con i residenti colpiti dalle alluvioni, evidenziano molti dei commenti postati in rete…

Social accaniti sulla fuga di Sanchez: «Il traditore è scappato non appena sono iniziati i fischi e le proteste»

Poi, tra tutti c’è chi sintetizza con più veemenza i termini del confronto. E incalzando sulle immagini dell’auto del premier in fuga sull’autostrada, sentenzia duramente: «Alcune guardie del corpo cercano di mettere l’ombrello al Re e lui lo spinge via per poter andare a parlare con la gente. Quest’uomo mi rappresenta. Non come il topo traditore di Sánchez che è scappato non appena sono iniziati i fischi e le proteste»… Sotto ripostiamo allora i video che più emblematicamente raccontano quanto accaduto. E i commenti che li accompagnano, spiegando il perché del confronto e delle invettive che continuano a susseguirsi.

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