Elon Musk è la ‘sorpresa’ di ottobre secondo il Washington post: “Una cosa straordinaria”
«Elon Musk è l’October surprise di queste elezioni» secondo quanto precisato dal Washington post, aggiungendo che rispetto a lui «nessun miliardario americano ha giocato con la politica». Il fondatore di Tesla e Ceo di X è diventato «un October surprise umana che può finanziare un suo esercito di volontari, attrarre personalmente attenzione dei media e organizzare rally per Trump in uno stato chiave come la Pennsylvania”.
La Strategia di Elon Musk in Pennsylvania
L’imprenditore americano e finanziatore di Donald Trump ha deciso di trasferire in Pennsylvania l’America pac, finanziato da lui con 118 milioni di dollari in poco di più di tre mesi perché convinto che “se Trump vince in Pennsylvania vince le elezioni, lo ripete continuamente, tratta la cosa come se fosse un accordo commerciale”, avrebbe rivelato un consigliere del candidato repubblicano.
Elon Musk è “una cosa straordinaria”
“E’ una cosa così straordinaria che non abbiamo veramente compreso la sua unicità”, ha chiosato Trevor Potter, ex presidente repubblicano della Federal Election Commission, riferendosi ad Elon Musk. L’avvocato americano ha precisato quanto sia fenomenale avere “l’uomo più ricco del mondo che costruisce un apparato elettorale”, soprattutto in un momento storico in cui una delle ragioni per cui Musk è ricco risiede nei “contratti federali e i rapporti di affari controllati da chi è alla Casa Bianca”.
La partecipazione del tycoon è lecita
Elon rimane “indipendente” dalla campagna elettorale repubblicana, pur essendosi guadagnato un ruolo nella futura amministrazione di Trump: ciò che stabilisce la legittimità delle azioni di Musk è proprio la sentenza della corte Suprema del 2010, favorevole all’indipendenza e all’estrema libertà dei super pac. Questi comitati d’azione politica anche nel momento in cui sono “creati dalle corporation non favoriscono l’aumento o il rischio di corruzione”, secondo quanto stabilito dai giudici.
L’avvicinamento tra Elon e Donald
Inizialmente Musk si dimostrava scettico dopo la nomina di Trump alla guida del Partito repubblicano, nonostante avesse parlato ad altri miliardari della positività del ritorno di The Donald alla Casa Bianca. Alcune fonti raccontano di come il businessman provasse a comprendere “come aiutare Trump senza legarsi troppo”. L’atteggiamento è cambiato nell’arco di qualche mese, fin quando Musk è diventato uno dei sostenitori più ferventi della campagna elettorale della destra americana, oltre ad essere un regolare interlocutore dell’ex presidente. Musk potrebbe entrare nell’amministrazione ma non nel governo, poiché sarebbe costretto ad evitare di investire nel suo business. Tuttavia sembra che l’imprenditore tech voglia aiutare i repubblicani a stilare un nuovo piano per i tagli alle spese federali, nel caso in cui le elezioni dovessero andare come previsto da lui.