Emilia Romagna e Umbria, si vota fino alle 15. L’astensionismo record manda in tilt le previsioni

18 Nov 2024 8:49 - di Sara De Vico

Emilia Romagna e Umbria al voto fino alle 15. L’affluenza molto bassa, in netto calo rispetto alle precedenti tornate elettorali, tiene con il fiato sospeso. Tutte le previsioni sono destinate a scontrarsi con un astensionismo record. Alle 23 i dati parziali sono molto bassi: Emilia Romagna al 35%, Umbria al 38%. C’è tempo fino alle 15 per recuperare in parte, ma difficilmente il dato arriverà al 50% di affluenza. Poi partirà la suspense degli exit poll e lo spoglio. Di sicuro il centrosinistra ha già perso la sua scommessa sul triplete (sperava nel 3-0) dopo la sonora sconfitta in Liguria con vittoria di Marco Bucci.

Emilia Romagna e Umbria, fiato sospeso per l’astensionismo record

Ora l’attenzione è tutta sull’Umbria, dove a contendersi la guida della Regione c’ è la governatrice uscente di centrodestra Donatella Tesei, e la prima cittadina di Assisi Stefania Proietti per il campo largo che ha perso via via appeal e spento gli ardori di una vittoria facile del Nazereno. A fare la differenza a favore del centrodestra potrebbe essere il sindaco di Terni,  Stefano Bandecchi. Lo scenario più plausibile appare quello sardo con scarto minino tra le due candidate, in Umbria la sinistra ha dato fuoco alle polveri con tutto l’arsenale possibile, comprese le inchieste a orologeria. L’ultimo atto amministrativo della Giunta regionale Tesei ( prima amministrazione di centrodestra nella storia dell’Umbria) è stato il più grande investimento a sostegno per le piccole e medie imprese dell’Umbria: un piano da 70 milioni di euro per modernizzazione, rafforzamento, incentivi nell’export e digitalizzazione.

In Emilia Romagna la possibilità storica di espugnare il fortino rosso

In Emilia Romagna la candidata civica del centrodestra, Elena Ugolini, in pista contro il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, potrebbe espugnare la regione rossa dopo 54 anni di ininterrotto governo della sinistra. L’obiettivo è ambizioso ma alla portata. Rompere l’intreccio decennale tra potere economico e politico che ha impedito all’Emilia Romagna di correre, cambiare segno partendo dai tanti Comuni amministrati dal centrodestra. In cima al programma di centrodestra la famiglia, le politiche di sostegno per il ceto medio, la messa in sicurezza del territorio dopo 30 anni di abbandono. Non a caso la maggiore partecipazione al voto si registra nei comuni alluvionati.

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