Fazzolari al “Giornale”: « Quante bugie da Repubblica: sulle tasse grandi vantaggi alle classe medie»
Usa parole forti e categoriche, Giovanbattista Fazzolari, interpellato dal Giornale sull’approccio del governo ai temi fiscali su cui, nei giorni scorsi, “Repubblica” ha mosso critiche e ironie. “Siamo di fronte ad un caso di vero e proprio analfabetismo fiscale. O forse la sinistra per non incorrere nell’inevitabile effetto scalino auspica l’abolizione di tutti gli interventi sui redditi medio bassi”, dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Un articolo di “Repubblica”, in particolare, aveva parlato in modo molto critico dell’aliquota marginale per i redditi che si trovano a ridosso dei 40mila euro, un 56,18% definito “una beffa”. Secondo il ministero dell’Economia, invece, “l’aliquota media diminuisce per tutti i redditi compresi fra 32mila e 40mila euro”, con risparmi per tutti. Il taglio è nero su bianco: l’aliquota Irpef media a quota 32mila nel 2025 sarà del 16,3% (rispetto al 20,2% a legislazione vigente), a quota 35mila del 19,7% (22,2%) e a quota 40mila del 24,4% (25,1%).
Sopra il tetto massimo opera l’aliquota marginale: sopra quota 40mila ogni euro viene tassato al 56,18%. “Ma questa non è l’aliquota vera, bensì la somma tra aliquota legale (il 35% per i redditi tra 28mila e 50mila) e i benefici persi uscendo dal regime agevolato del taglio del cuneo e delle detrazioni (21,18%)”, spiega il Tesoro, secondo cui quest’anno l’aliquota marginale è “ben superiore al 100%” perché superata la soglia dei 35mila euro si perdono benefici per 1.000 euro circa. La conclusione è che l’aliquota marginale “è stata quasi dimezzata”. Fazzolari spiega che “seguendo la logica di Repubblica, l’introduzione del cosiddetto bonus Renzi ha comportato, per i redditi tra 24 e 26 mila euro soggetti al décalage del beneficio, un’aliquota marginale effettiva Irpef del 79,5%, la successiva revisione operata del governo Conte 2 ha comportato, per i redditi tra 35 e 40 mila euro, un’aliquota marginale effettiva Irpef del 60,82%. L’unica soluzione per non avere un meccanismo di tal genere sarebbe prevedere benefici di natura fiscale senza alcun limite di reddito, senza alcuna soglia, oppure non prevedere alcuna agevolazione per i redditi medio bassi, evitando così di creare la polemica inesistente sul livello delle aliquote marginali effettive, cavalcata per ragioni politiche o semplicemente per analfabetismo fiscale”.