Feltri strapazza Landini: “È nemico della gente, qui bisogna lavorare, altro che scioperare”
“Landini ha toccato il fondo: non si limita a proclamare uno sciopero ogni tre giorni, danneggiando i cittadini, ma cerca anche di aizzare una specie di sommossa sociale, perché non si sa. Ma qui bisogna lavorare, altro che scioperare”. Parola di Vittorio Feltri che dai microfoni di Radio Libertà non le manda a dire al segretario generale della Cgil che da giorni si appella alla rivolta sociale in vista dello sciopero generale del 29 novembre. Ormai un mantra per il sindacato rosso che sogna la spallata al governo.
Feltri: “Landini ha toccato il fondo, bisogna lavorare”
“Adesso se l’è presa pure con il Giubileo”, continua il direttore editoriale del “Giornale”. “Già il solo evento metterà Roma in difficoltà per la quantità enorme di fedeli, se poi ci aggiungi uno sciopero è chiaro che vai non solo contro la Chiesa, ma soprattutto contro la gente. E andare contro la gente non mi sembra intelligente, da parte di un sindacalista”. E ancora: “La Cgil ha perso 200mila iscritti? Mi fa piacere, vuol dire che la gente non è cretina come pensa Landini…”. Gioco, partita, incontro.
Se la Ggil perde gli iscritti significa che la gente non è cretina
Ma la piazza è la piazza per l’ex segretario della Fiom, non si discute. E la rivolta sociale, con sciopero annesso di inizio autunno, è come la coperta di Linus. E poco importa se si corre il rischio di alimentare lo scontro violento, giustificare le intemperanze di centri sociali, antagonisti e sinistre varie. Landini, intervistato dal Corriere della sera, lo rivendica. Il numero uno della Cgil non molla e conferma la mobilitazione convocata contro la manovra al buio, prima ancora di conoscere il testo. Nessun passo indietro nemmeno dopo il tavolo di 7 ore con il governo alla presenza della premier Meloni. Incrociare le braccia è un dovere, un motto al quale risponde Feltri con la sua consuete e caustica ironia.