Festa a Beirut dopo il cessate il fuoco. Meloni: obiettivo su cui eravamo impegnati da tempo
A Beirut la gente è scesa per strada a festeggiare il cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele. Lo riporta il New York Times. Alcune persone hanno sparato colpi in aria in segno di gioia. In alcuni punti della città sono visibili le colonne di fumo a ricordare gli attacchi condotti dalle forze israliane nelle precedenti ventiquattr’ore. Ma con l’avvicinarsi del cessate il fuoco gli attacchi erano diminuiti.
“L’Italia accoglie con favore l’annuncio di un cessate il fuoco in Libano, obiettivo per cui il governo era da tempo impegnato”. Si apre così una dichiarazione del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Il cessate il fuoco offre ora l’opportunità per la stabilizzazione del confine tra Israele e il Libano e il ritorno degli sfollati alle loro case. La piena applicazione della risoluzione 1701 costituisce la strada maestra per giungere a questo obiettivo. Insieme ai partner UE e G7, l’Italia continuerà a lavorare in questa direzione, attraverso la presenza del nostro contingente all’interno di UNIFIL – che non ha mai lasciato le proprie postazioni durante questi mesi di combattimenti – e continuando a svolgere un ruolo guida nel sostegno internazionale alle Forze Armate libanesi”.
La testimonianza da Beirut: cessate il fuoco iniziato con la pioggia, un segnale dal cielo
File di macchine hanno intasato le strade per riportare decine di migliaia di profughi verso il sud malgrado l’avvertimento del portavoce dell’esercito israeliano di non tornare adesso e di aspettare un suo segnale”. A raccontarlo da Beirut all’agenzia Dire Saad Kiwan, giornalista e commentatore libanese. Kiwan torna alla giornata di ieri: “La gioia del ritorno era palpabile già dal pomeriggio, appena si era sparsa la voce di un possibile accordo di cessate il fuoco”.
La nuova fiammata del conflitto in Medio Oriente ha però lasciato ferite e macerie. “C’è chi ha cominciato a mettere a posto quei pochi vestiti e quelle poche cose che possiede in attesa del ritorno verso il nulla” riferisce il cronista, “perché gran parte delle città e villaggi sono stati distrutti”. Kiwan sottolinea che a Beirut stamane non si sentono esplosioni. “Regna la calma”, dice il giornalista, “perché i bombardamenti ieri hanno proseguito fino a tardi ma nella notte ha piovuto”. Secondo Kiwan, la pioggia è stata un messaggio, “come per dire che anche la natura vorrebbe festeggiare il cessate il fuoco”.